• Marzo 24, 2021
di Emiliano Falconio

Città sostenibili

Decaro: “Next generation Eu sia occasione per costruire una nuova socialità urbana”

Il presidente dell'Anci: “Oggi siamo alla ricerca di un nuovo modello urbano, convinti che la ripartenza non possa non passare dalle città. In ambito urbano vive l’ottanta per cento della popolazione e negli ultimi anni le autonomie hanno dimostrato di essere il primo investitore pubblico, nonostante procedure lente e farraginose”
Decaro: “Next generation Eu sia occasione per costruire una nuova socialità urbana”

“Mentre le città erano impegnate a ripensarsi è arrivato il Covid che ha stravolto tutti i nostri piani. Ora con le risorse del Next Generation Eu abbiamo la possibilità di portare a termine il lavoro, investendo sui trasporti, sulle periferie, sulla sostenibilità e sulla socialità: perché stare insieme significa fare comunità, crescere e migliorare”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenuto all’iniziativa streaming della Cgil sulle città sostenibili, insieme al ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e del segretario generale Cgil Maurizio Landini.
Sulle città si gioca il futuro post Covid perché, come sottolineato anche da Giovannini, “se non mettiamo le comunità al centro rischiamo di avere sì la ripresa ma non una ricostruzione del capitale sociale perso con i mesi di isolamento. Ci sarà una forte domanda di relazioni – ha rimarcato – e sono convinto che saranno le città le prime a rispondere. Per far questo non basta solo consultarle ma bisogna coinvolgerle appieno e attivamente nei processi decisionali”.
“Il nostro ruolo – ha ricordato al ministro il presidente dell’Anci – è stato centrale nella pandemia, si pensi ai buoni spesa che hanno aiutato tante persone in un momento di difficoltà del primo lockdown. Oppure alla norma sull’occupazione del suolo pubblico, in favore degli esercenti in difficoltà, su cui abbiamo chiesto ed ottenuto una sburocratizzazione e velocizzazione delle procedure di richiesta”.
“Oggi siamo alla ricerca di un nuovo modello urbano, convinti che la ripartenza non possa non passare dalle città. In ambito urbano vive l’ottanta per cento della popolazione e negli ultimi anni le autonomie hanno dimostrato di essere il primo investitore pubblico, nonostante procedure lente e farraginose”.
Ma il definitivo salto di qualità per il presidente dell’Anci arriverà solo se i Comuni potranno contare su nuove risorse, economiche e umane. “Abbiamo presentato il “Manifesto Città Italia” con dieci azioni di sistema su edilizia verde, mobilità sostenibile, economia circolare, città digitali, scuola, casa, periferie, cultura e turismo, patti per lo sviluppo, innovazione amministrativa. Serve però personale per attuare tutto questo. Nei Comuni l’età media dei dipendenti è 53 anni. Occorre turn over e al tempo stesso qualificare i nuovi dipendenti come ho avuto modo di dire recentemente al ministro Brunetta”.
E anche sulle semplificazioni occorre uno scatto in avanti. “Abbiamo a disposizione il bonus 110 sull’efficientamento energetico ma in molti casi resta fermo per piccole irregolarità nei condomini. Se non interveniamo per snellire le norme richiamo di efficientare le seconde case, che usiamo poco, lasciando come sono ora tanti condomini che tanto impattano sulla sostenibilità”.
“Questa pandemia e la sua drammaticità – ha concluso Decaro – possono lasciarci uno spiraglio di azione e di futuro. E’ nostro dovere cogliere la sfida. E farlo insieme con le istituzioni centrali, con le parti sociali, con gli attori della produzione e della ricerca e soprattutto insieme alla cittadinanza”.


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