• Ottobre 11, 2022
di Angela Gallo

Rigenerazione urbana

#EURegionsWeek, il modello Urbact e le esperienze delle città italiane ed europee

Obiettivo del workshop è stato quello di promuovere e condividere i risultati delle azioni di trasferimento delle buone pratiche Urbact che sono state realizzate nel corso di questi ultimi mesi in sei paesi europei. I partecipanti si sono confrontati sui progetti e le azioni messe in campo da Comuni irlandesi, sloveni e italiani
#EURegionsWeek, il modello Urbact e le esperienze delle città italiane ed europee

Come trasferire una buona pratica da una città all’altra grazie al metodo Urbact è stato il focus del workshop organizzato da Anci, come National Urbact Point in collaborazione con il Segretariato Urbact, nell’ambito della European Regions and Cities week che si è svolto questa mattina in videocollegamento. A prendere parte al dibattito per Anci, Simone d’Antonio, responsabile Urbact che ha illustrato l’esperienza delle città italiane.
Obiettivo del workshop è stato quello di promuovere e condividere i risultati delle azioni di trasferimento delle buone pratiche Urbact che sono state realizzate nel corso di questi ultimi mesi in sei paesi europei. I partecipanti si sono confrontati sui progetti e le azioni messe in campo da Comuni irlandesi, sloveni e italiani, in particolare, per l’Italia è stata illustrata l’esperienza del Comune di Sestri Levante.
Sestri Levante è uno dei sette partner della Rete Nazionale di Trasferimento (National Practices Transfer Initiative) promossa dal Segretariato Urbact come iniziativa-pilota in cinque paesi europei (Italia, Irlanda, Slovenia, Estonia, Repubblica Ceca-Slovacchia) centrata sui temi della cultura e della sostenibilità ambientale per contrastare i cambiamenti climatici.
Dalle esperienze raccontata è emerso non solo il valore aggiunto del metodo Urbact che ha permesso in molte città di sperimentare azioni innovative di coinvolgimento della cittadinanza e dei soggetti locali, ma ha evidenziato anche quanto le buone pratiche realizzate abbiano permesso di abbattere “silos” tematici nelle amministrazioni locali a vantaggio invece di una visione integrata dello sviluppo urbano.
“L’elemento che ha caratterizzato l’esperienza italiana – come illustrato da Simone d’Antonio – è stata la capacità di collegare i temi più urgenti delle città alle questioni della sostenibilità ambientale dimostrando il forte legame tra cultura e ambiente sviluppando pratiche di governance multilivello. Questioni che vanno di pari passo con il dibattito attuale sul Recovery plan che richiede anche maggiore attenzione all’ambiente”.