• Marzo 10, 2021
di Angela Gallo

Verde urbano

“Green city Cesena – secondo atto”: cittadini e Comune insieme per la cura degli spazi pubblici

Il Comune presenta “Green City Cesena – Secondo atto”, una tre giorni di approfondimento e di dibattito dal 9 al 13 marzo. Il progetto, basato sulla co-gestione di aree verdi, parchi e giardini pubblici è nato nell’aprile 2020 per inaugurare una nuova modalità di fruizione delle aree verdi soprattutto durante il lockdown
“Green city Cesena – secondo atto”: cittadini e Comune insieme per la cura degli spazi pubblici

Uno studio coordinato dall’Istituto per la bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, pubblicato su Urban Forestry & Urban Greening, ha analizzato la percezione degli spazi verdi urbani da parte dei cittadini durante il lockdown in cinque paesi europei e Israele. È emerso un cambiamento, soprattutto nel maggior bisogno di stare all’aria aperta, che ha fatto comprendere l’importanza di queste aree urbane. Il progetto “Green City Cesena – allariaperta” si inserisce in questo contesto essendo una risposta che l’amministrazione comunale ha fornito al territorio in un momento di isolamento sociale in cui non era possibile svolgere attività in spazi interni. Per ripercorrere le tappe più significative della prima edizione, a cui hanno aderito oltre 100 realtà del territorio, e per proporre il modello Green City Cesena all’Italia e all’Europa, il Comune presenta “Green City Cesena – Secondo atto”, una tre giorni di approfondimento e di dibattito dal 9 al 13 marzo sulle pagine Facebook del Comune, della Biblioteca Malatestiana e di Casa Bufalini.
Nel corso della prima giornata dei lavori è intervenuto il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, il professore Fabio Giglioni di LABSUS, Laboratorio per la sussidiarietà e Simone d’Antonio URBACT Point Anci.
“Il progetto, basato sulla co-gestione di aree verdi, parchi e giardini pubblici – ha raccontato il sindaco di Cesena – è nato nell’aprile 2020 per inaugurare una nuova modalità di fruizione delle aree verdi soprattutto durante il lockdown per migliorare la qualità della vita e la bellezza della nostra città, incoraggiando i cittadini a vivere meglio gli spazi pubblici creando anche i presupposti per nuovi arredi utili al distanziamento sociale”. Quello dell’amministrazione di Cesena è un impegno che proseguirà anche dopo l’emergenza sanitaria ha chiarito il sindaco: “Troveremo il modo rimettere in piedi questo progetto anche dopo la pandemia. La riscoperta dei parchi come ‘centri benessere’, il vivere bene all’aria aperta, come piacere di incontrarsi resterà anche dopo la pandemia”. Nel corso dei lavori è intervenuto anche il presidente di Anci Antonio Decaro che ha messo in evidenza le esperienze di partecipazione civica condotte a Bari e la necessità di favorire schemi che promuovano il coinvolgimento dei cittadini nei processi di crescita urbana.
“I cittadini hanno le loro esigenze ed è giusto che le esprimano, come i progettisti hanno la necessità di esprimere il loro ingegno: l’abilità dell’amministrazione deve essere quella di cercare di tenere insieme le due cose. Non è facile, e per questo come Anci abbiamo presentato un progetto per il Recovery plan e tra le dieci attività richieste dai Comuni abbiamo inserito la creazione di una City School, perché ci sono figure professionali nuove di cui c’è tanto bisogno, dal geografo urbano al facilitatore che tiene assieme le esigenze di associazioni e cittadini singoli che partecipano alla stesura del progetto”.
Il tema della collaborazione tra cittadini e amministrazione è una realtà importante in moltissimi Comuni che hanno adottato da tempo regolamenti ad hoc per la gestione condivisa dei beni comuni urbani e stipulato i patti di collaborazione per risolvere insieme problemi di interesse generale, come evidenziato dal professor Fabio Giglioni di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, associazione che si occupa da anni del tema dell’amministrazione condivisa. Nel quadro di queste esperienze quale sarà dunque il volto delle città del futuro? Saranno proprio i cittadini, la cura condivisa dei beni comuni urbani l’asset attorno a cui si svilupperanno le nostre città come ha ricordato Simone d’Antonio – Urbact Point Anci in chiusura dei lavori: “Guardare al commercio di prossimità, alla riappropriazione degli spazi pubblici e a tutte quelle risorse che sono davanti a noi ma che non sono sempre parte di politiche pubbliche consolidate sono il punto da cui partire per costruire le città del futuro”.