• Marzo 10, 2021
di Giuseppe Pellicanò

Edilizia scolastica

Pizzarotti: “Maggiori risorse e soprattutto regole burocratiche più semplici per gli interventi”

Il vicepresidente Anci alla presentazione online del XX rapporto di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica e dei servizi: “Necessari fondi vincolati per la manutenzione”. Le buone pratiche realizzate dai Comuni di Brescia, Campobasso e Reggio Emilia.
Pizzarotti: “Maggiori risorse e soprattutto regole burocratiche più semplici per gli interventi”

“Sul tema dell’edilizia scolastica è necessaria l’attenzione massima del governo con maggiori risorse su uno dei filoni centrali di investimento previsti dal Recovery Plan. Ma i Comuni chiedono uno snellimento normativo che ci permetta di fare i lavori necessari più velocemente, con  assegnazione diretta  delle risorse  ai Comuni, ed un meccanismo che premi le amministrazioni più virtuose consentendo loro di avere risorse aggiuntive nei bilanci, vincolandole magari agli interventi di edilizia scolastica”. Lo ha sottolineato il vicepresidente dell’Anci Federico Pizzarotti intervenendo alla presentazione online del XX rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi, realizzato in collaborazione con Ecosistema scuola e con Anci.
Altro tema chiave secondo il sindaco di Parma è poi quello della manutenzione ordinaria. “La maggior parte degli edifici sono stati costruiti negli anni del dopoguerra e comunque fino agli anni Settanta, quindi spesso si preferisce buttare giù la vecchia scuola per averne una nuova progettata secondo i nuovi criteri. Invece – ha sottolineato il sindaco di Parma – è essenziale valorizzare anche la manutenzione ordinaria che deve essere un nuovo baluardo delle politiche di intervento sul patrimonio edilizio delle scuole delle nostre città”.
Sono intervenuti riportando le loro  esperienze: Valter Muchetti, assessore alla Rigenerazione del Comune di Brescia,  che   con il 59% è la città con la percentuale più alta di edifici scolastici in classe energetica A,  che   ha ricordato come questo risultato si inserisca in una precisa priorità di mandato per quanto riguarda gli investimenti. “Stiamo cercando di agire su più fronti, abbiamo concluso gli interventi per la rimozione di quei pezzi di amianto che a volte sono nei sottotetti piuttosto che nelle delle canne fumarie e anche dal punto di vista dell’abbattimento delle barriere architettoniche siamo oltre il 90%”.
Campobasso è invece uno dei Comuni del Sud d’Italia che negli ultimi cinque anni sta investendo di più sul rinnovamento del patrimonio edilizio scolastico. “In seguito all’evento sismico di San Giuliano di Puglia la città si è ritrovata come tutta la regione ad affrontare il tema della sicurezza degli edifici scolastici”, ha spiegato il sindaco Roberto Gravina. “La mia amministrazione ha ereditato una buona parte di attività programmatoria ma molto si potrebbe fare – ha aggiunto il primo cittadino – favorendo la semplificazione dei processi amministrativi per i bandi di gara. Negli ultimi anni ho assistito dall’opposizione ad una incertezza delle procedure che ha portato ad essere ancora oggi in fase di programmazione senza l’apertura di nuovi cantieri”.
Infine, Reggio Emilia che si conferma eccellenza sia del punto di vista dell’edilizia scolastica ma anche degli investimenti nei servizi scolastici e nei progetti educativi destinati alle scuole. “Il nostro approccio educativo parte dalla centralità del bambino e cerca di creare un equilibrio dei diritti tra gli insegnanti, genitori e i bambini stessi”, ha osservato Raffaella Curioni.  “In questi anni di mandato abbiamo provato a portare avanti un’operazione politica e culturale che affonda nelle radici nel ‘modello reggiano’ conosciuto in tutto il mondo”. Sono nati una serie di progetti basati sulla co-progettazione con varie figure professionali esterne, “come ‘La scuola Museo’, ‘La scuola all’Aperto’ e la ‘Scuola Albero: in collaborazione con la Fondazione Reggio Children ed i nostri educatori abbiamo costruito un aula didattica sotto un albero e in uno spazio di un cortile scolastico abbiamo messo in uso un’aula che non veniva utilizzata”, ha concluso l’assessore.