• Marzo 6, 2020
di Angela Gallo

#8marzo2020

Da Parma a Villamassargia: l’impegno dei Comuni per pari opportunità e contrasto alla violenza

Dall’intitolazione di strade e luoghi pubblici alle donne fino alla realizzazione di murales e progetti contro stereotipi e violenza di genere. Iniziative e progetti nei Comuni in occasione della Giornata internazionale della donna
Da Parma a Villamassargia: l’impegno dei Comuni per pari opportunità e contrasto alla violenza

Conoscere i propri diritti, contrastare ogni forma di discriminazione e violenza partendo dalla sensibilizzazione dei giovani cittadini. Anche così si combattono gli stereotipi che contribuiscono ad alimentare una cultura della violenza. Sono tante le iniziative e le buone pratiche realizzate dai Comuni italiani a sostegno della parità di genere che vi raccontiamo in occasione della Giornata internazionale delle donne. Gli eventi e gli appuntamenti in programma nei Comuni si svolgeranno nel rispetto delle disposizioni stabilite dal governo sull’emergenza Coronavirus.
Parma ha dedicato un intero mese al mondo delle donne. La Capitale della Cultura celebra le donne attraverso incontri, seminari e laboratori per raccontarne l’impegno quotidiano per l’innovazione e lo sviluppo della città. Come il ciclo di seminari realizzato in collaborazione con l’Università dedicato a “Donne e diritti: prospettive tra ricerca e territorio” e la consegna del premio “Le Parmigiane”, un riconoscimento che viene assegnato alle donne che si sono distinte nello sport.
Da Parma ci spostiamo a Salerno. Il Comune ha avviato già da tre anni una serie di iniziative ed azioni sul tema a partire dalle giornate dell’otto marzo e del venticinque novembre con l’installazione di panchine rosse in memoria delle donne vittime di femminicidio e la nascita dei “Giardini 8 marzo”.
L’amministrazione comunale si è impegnata anche nel contrasto alla diffusione di messaggi sessisti non permettendo l’affissione di manifesti pubblicitari lesivi della dignità delle donne. Salerno intitolerà inoltre una strada a Nilde Iotti, per il centenario della sua nascita, e una alle Madri Costituenti.
Piccoli passi per cominciare a cambiare anche la “narrazione urbana” nelle città. Così come a Napoli che ha deciso di intitolare tre strade ad altrettante donne che si sono distinte nella difesa di diritti fondamentali (Fabrizia Ramondino, Rosa Park e l’educatrice Anna Della Monica de Conciliis). Attraverso le iniziative in campo con “Marzo Donna – lo sguardo delle donne“, Napoli vuole porsi come città inclusiva, accogliente e aperta dando voce anche alle persone transessuali. Simbolo della comunità trans a Napoli è la “Tarantina” a cui l’amministrazione comunale anni fa aveva dedicato un murale  e che adesso, grazie al contributo dell’Università di Napoli Federico II, del Comune e dell’Associazione Dedalus, sarà ripristinato, dopo essere stato vandalizzato. Il murale riporterà anche un QrCode che consentirà di scaricare la “Carta dei diritti delle bambine e dei ragazzi”. La rassegna partenopea vuole porre l’attenzione anche sulle donne migranti: il 27 marzo sarà prevista una cerimonia di apposizione di una targa dedicata alle donne migranti morte nel Mediterraneo sulla panchina rossa sul litorale di San Giovanni a Teduccio (leggi l’intervista all’assessora Francesca Menna).
Spostandoci in Sardegna a Decimomannu, in provincia di Cagliari, scopriamo la rassegna “Con le donne“: una kermesse per sensibilizzare sui temi della parità di genere, del lavoro e del contrasto alla violenza sulle donne.
Il Comune ha anche aderito alla campagna “Posto occupato”: sarà riservato un “posto” alle donne vittime di violenza, con una sedia vuota, nell’aula del consiglio comunale e nella biblioteca comunale.
Partire dai più giovani è invece la sfida del Comune di Villamassargia. L’amministrazione locale ha lanciato il progetto Chi lo dice che siamo così diversi? rivolto alle scuole del territorio e incentrato sul contrasto agli stereotipi di genere partendo proprio da un uso corretto delle parole e del linguaggio (leggi l’intervista alla sindaca Debora Porrà).


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