- Marzo 9, 2022
Servizi pubblici locali
Trasparenza, gli obblighi di pubblicazione valgono anche per le «multiutility» comunali
Gli obblighi di trasparenza devono essere rispettati anche dalle aziende di servizi pubblici, le cosiddette multiutility, non solo dalle Pa propriamente dette. Tratto da Il Sole 24 Ore - NT+ Enti Locali & Edilizia del 09 Marzo 2022 di Mauro SalernoProvvedimento Anac contro una società campana che aveva omesso di comunicare informazioni su bandi e personale.
Gli obblighi di trasparenza devono essere rispettati anche dalle aziende di servizi pubblici, le cosiddette multiutility, non solo dalle Pa propriamente dette. Dunque anche queste aziende devono pubblicare i dati sui bandi di gara, le delibere assembleari, i costi del personale. A chiarire il punto è l’Autorità Antricorruzione, prendendo spunto dalle verifiche effettuate sulla società campana Alto calore servizi, che gestisce il servizio di distribuzione di acqua potabile nelle province di Avellino e Benevento.
L’azienda controllata dall’Anac, che conta come soci 95 comuni dell’Irpinia e 31 del Sannio, è stata colta in fallo sugli obblighi di pubblicazione e di trasparenza previsti dal decreto legislativo 33/2013, applicabili alle società in controllo pubblico. La contestazione dell’Anac è stata messa nero su bianco con la delibera n. 92 del 23 febbraio, con cui l’Autorità ha ordinato all’azienda di pubblicare tutte le informazioni, i documenti e i dati oggetto di comunicazione obbligatoria nella sezione «Amministrazione trasparente» del proprio sito web.
In particolare, l’Anac segnala che, dalla verifica effettuata sul sito istituzionale dell’azienda, risulta che nella sezione «Bandi di gara e contratti» erano assenti gli atti di programmazione e non risultavano pubblicati i nomi dei componenti delle commissioni aggiudicatrici con i relativi curricula né i dati sulla rendicontazione della gestione finanziaria dei contratti.
Non erano pubblicate inoltre le delibere dell’assemblea dei soci successive al 30 luglio 2018 nonostante il Piano per la prevenzione della corruzione e della trasparenza ne preveda la pubblicazione obbligatoria. Nella sezione «Dotazione organica-Costo del personale» non era data evidenza della distinzione dei costi relativi al personale a tempo determinato e di quelli a tempo indeterminato e non risultavano pubblicati i tassi di assenza che invece dovrebbero essere aggiornati ogni tre mesi. La sezione «Selezione del personale», infine, era priva di contenuti mentre per legge le società in controllo pubblico sono tenute a pubblicare gli atti contenenti i criteri di selezione del personale e per ogni procedura gli avvisi di selezione e i relativi esiti. «Dalla verifica – spiega l’Autorità – è emersa anche l’omessa pubblicazione delle informazioni obbligatorie concernenti gli incarichi politici dell’amministratore unico. Fatti in relazione ai quali è stato avviato un procedimento separato.