• Novembre 20, 2021
di Redazione Anci

Servizio civile

Servizio Civile Universale (SCU). Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Universale

Il Servizio Civile Universale avvicina le giovani generazioni alla vita delle comunità locali, favorisce la conoscenza del funzionamento delle istituzioni, sviluppa spirito critico e di consapevolezza delle dinamiche democratiche. Nello stesso tempo, trattandosi di un’esperienza che coniuga valori etici e ideali a esperienze concrete di formazione, si è rivelato anche un istituto capace di orientare scelte di studi, percorsi lavorativi e di partecipazione
Servizio Civile Universale (SCU). Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile Universale

1972 Nasce il diritto all’obiezione di coscienza – Sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente e del crescente interesse dei cittadini nei confronti dell’obiezione di coscienza, nel 1972 il Governo approva la legge n. 772 “Norme in materia di obiezione di coscienza”, che sancisce il diritto all’obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituisce il servizio civile, sostitutivo del servizio militare e quindi obbligatorio.

2021 Il Servizio civile compie 20 anni – Il Servizio civile compie 20 anni. Tanti ne sono passati da quel 6 marzo 2001 in cui, con la legge n. 64, nasce il servizio civile nazionale. Qualche anno dopo, nel 2017, sempre il 6 marzo, il servizio civile, con il decreto legislativo n.40, si evolve in universale.
Il primo bando emanato nel 2001 prevedeva la selezione di 396 volontari; l’ultimo, vedrà in servizio, nel corso del 2021, quasi 56.000 operatori volontari.

Il Servizio Civile Universale avvicina le giovani generazioni alla vita delle comunità locali, favorisce la conoscenza del funzionamento delle istituzioni, sviluppa spirito critico e di consapevolezza delle dinamiche democratiche. Nello stesso tempo, trattandosi di un’esperienza che coniuga valori etici e ideali a esperienze concrete di formazione, si è rivelato anche un istituto capace di orientare scelte di studi, percorsi lavorativi e di partecipazione.

I settori di intervento in Italia e all’estero che vedono impegnati gli operatori volontari sono:

  • assistenza
  • protezione civile
  • patrimonio ambientale e riqualificazione urbana
  • patrimonio storico, artistico e culturale
  • educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale
  • agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità
  • promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo
  • promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.