• Marzo 7, 2019
di Giuseppe Pellicanò

Protezione civile

Riunita commissione Anci, riforma del Codice e disciplina professioni al centro dell’incontro

Nogarin (v.presidente Anci): “Non ci siano zone grigie nella normativa, a rischio le vite umane". Ghinelli, delegato Anci: “Serve una proposta Anci di aggiornamento del Codice condivisa e unitaria”. Masetti (sub delegato): “Una commissione di studio per fare il quadro delle professioni del settore”
Riunita commissione Anci, riforma del Codice e disciplina professioni al centro dell’incontro

La revisione del Codice della Protezione civile avviata formalmente proprio ieri dal Dipartimento, quale occasione per definire un quadro normativo, omogeneo e completo, che non permetta più l’esistenza di zone grigie con cui devono confrontarsi gli amministratori, ma anche l’occasione per introdurre importanti elementi di novità, che possano supportare l’azione dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali nell’affrontare e prevenire le emergenze, ad iniziare da una codifica dei profili professionali del settore da inserire nel Contratto degli Enti Locali. Questi i temi che hanno fatto da filo conduttore ai lavori della Commissione politiche ambientali, territorio e protezione civile svoltasi in Anci. Alla riunione oggi coordinata da Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo e delegato Anci alla Protezione Civile, hanno preso parte tra gli altri anche il vice presidente di Anci e sindaco di Livorno Filippo Nogarin e Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e sub delegato alla Protezione civile, oltre a numerosi Assessori di Comuni capoluogo di Provincia anche essi invitati a partecipare all’incontro.
“In tema di Protezione civile è molto importante lavorare sulla prevenzione, sulle corrette modalità di comunicazione dei rischi e delle relative allerte e sulla consapevolezza delle difficoltà e dei compiti che i Comuni, ma anche i cittadini devono maturare in tempo di pace”, ha affermato il sindaco di Livorno Filippo Nogarin. Il vice presidente Anci ha sottolineato la necessità che si sviluppi “un dialogo tra le amministrazioni a tutti i livelli per pervenire a dei modelli condivisi di intervento per situazioni omogenee, che consenta di tutelare la cosa più importante che abbiamo, ovvero la vita umana”. In questo senso è “fondamentale che il quadro normativo non lasci spazio a interpretazioni, dubbi o ad incertezze: come amministratori e responsabili nei confronti delle comunità locali non possiamo permetterci zone grigie, dove -ha concluso il sindaco di Livorno – si annidano i rischi in fase di emergenza, rischi che mettono in pericolo le vite umane”.
Da parte sua il delegato Anci Alessandro Ghinelli ha evidenziato l’occasione di promuovere una puntuale revisione del Codice della Protezione civile quanto più condivisa. “Ho chiesto ai colleghi dei Comuni e territori di mandarci le loro osservazioni sull’attuale Codice in modo che Anci possa raccogliere tutto uniformare e creare una proposta di cambiamento unitario”, ha spiegato al termine della riunione. Si tratta di “modifiche necessarie tanto più che avvengono un momento in cui stanno cambiando gli assetti organizzativi di comuni e province e questo può comportare problemi di responsabilità e quindi di delega”, ha proseguito il sindaco di Arezzo.
Un aspetto particolare della possibile riforma del Codice è stato evidenziato dal sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti. “Sulle professioni del settore Protezione civile, fino a questo momento regolate solo da norme tecniche e quindi non presenti nel contratto nazionale di lavoro, bisogna fare assoluta chiarezza. Per questo l’Anci ha deciso di avviare un gruppo di lavoro coordinato da Anci Toscana per ‘fare il quadro’ della situazione ed informare tutti gli amministratori sullo stato dell’arte”, ha spiegato il sub delegato alla Protezione civile. Servono operatori preparati e pronti ad intervenire, considerato anche che possano supportare i Sindaci nell’assumere le corrette decisioni in caso di emergenza, altra questione poi la disponibilità del personale a lavorare secondo i turni delle emergenze e per questo occorre intervenire su alcuni istituti come gli straordinari e la reperibilità. Secondo Masetti, così come sono regolati “questi istituti non consentono di avviare servizi efficienti”. Da qui la sua proposta di “costituire un apposito fondo da cui attingere per la copertura di tutte le attività straordinarie di Protezione civile”.