Per la Corte dei Conti incrementi contrattuali fuori da limiti al salario accessorio

La Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, con la Deliberazione n. 19/2018, ha affermato il principio di diritto secondo cui “gli incrementi del Fondo risorse decentrate previsti dall’art. 67, comma 2, lettere a) e b) del CCNL Funzioni locali del 21 maggio 2018, in quanto derivanti da risorse finanziarie definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza pubblica, non sono assoggettati ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti e, in particolare al limite stabilito dall’art. 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75/2017”.
In questo modo si chiude una volta per tutte la diatriba interpretativa generata dal contrasto di orientamenti tra le sezioni regionali della Puglia e della Lombardia, intervenuta proprio nella delicata fase di costituzione del fondo per le risorse decentrate 2018 e di prima applicazione del nuovo CCNL 21/05/2018.
L’Anci ha sempre affermato che queste risorse non dovessero essere computate nel tetto alle risorse decentrate, definito dalla legge su base 2016, altrimenti, di fatto, si sarebbero annullati i benefici contrattuali per la parte destinata alle retribuzioni accessorie.
Proprio per questo in sede di contrattazione ARAN/sindacati era stata concordata la dichiarazione congiunta n. 5 al CCNL, che prevedeva esplicitamente questa esclusione, peraltro oggetto di certificazione da parte della stessa Corte dei Conti.
La posizione interpretativa ANCI è stata da ultimo ribadita nel quaderno operativo “CCNL 21/05/2018 – Prima applicazione: il contratto integrativo e il fondo risorse decentrate”, consultabile e scaricabile gratuitamente a questo link.
L’argomento sarà oggetto di confronto in occasione del seminario “Il CCNL 21/5/2018, il fondo risorse decentrate e la contrattazione integrativa” in programma il 25 ottobre p.v., h. 9.30-11.00 presso la Fiera di Rimini, sala ANCI, in occasione della XXXV Assemblea nazionale ANCI.