- Ottobre 13, 2021
Relazioni internazionali
Orlando: “Città hanno marcia in più degli Stati nell’affrontare le sfide del mondo globale”
Il sindaco di Palermo e delegato Anci nazionale per cooperazione internazionale e rapporti internazionali è intervenuto al convegno ‘La Diplomazia delle città e degli Enti Locali’, svoltosi nell’ambito del Festival della diplomazia organizzato dall’Università Luiss di Roma
“Sul terreno della diplomazia, le città hanno una marcia in più rispetto agli Stati: non dovendo battere moneta né avendo eserciti da schierare, godono di uno spazio di libertà che fanno di loro un’agenzia pedagogica, piuttosto che una semplice struttura amministrativa, chiamata per questo a promuovere i valori della pace e del superamento delle frontiere”. Lo ha detto Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e delegato Anci nazionale per cooperazione internazionale e rapporti internazionali, intervenuto al convegno ‘La Diplomazia delle città e degli Enti Locali’, svoltosi nell’ambito del Festival della diplomazia organizzato dall’Università Luiss di Roma.
Orlando ha sottolineato come ai giorni nostri “la mobilità, più che il duomo o la piazza municipale, è la vera carta di identità di ogni singola città: se teniamo conto della circolazione delle merci, delle persone e delle idee ci rendiamo conto che la dimensione dei recinti e dei confini, propria degli Stati, ha perso ormai rilevanza”.
Secondo il sindaco di Palermo, per “comprendere a fondo il ruolo delle città, bisogna capire dove esse si collocano nell’attuale mondo globale, dove sono in crisi i tre fondamentali del passato: l’identità, lo Stato e la Patria. Non possiamo da un lato smanettare sul nostro Iphone e dall’altro restare ai confini degli Stati”, ha affermato Orlando. Che in questo senso ha rivalutato “la lezione che tre ‘politici visionari’ come Schumann, De Gasperi ed Adenauer hanno impartito a tutti dando avvio alla costruzione della casa europea”.
Da questo punto il delegato Anci ha evidenziato il contributo strategico che i sindaci possono dare alla costruzione di una governance planetaria che parta dal basso. “Le città sono tra i luoghi più adatti a raccogliere le sfide del futuro, dallo sviluppo economico alla sostenibilità ambientale, passando per il rinnovamento politico-istituzionale”. Un approccio seguito dal Global Parliament of Majors, “una struttura nata nel 2011 per unire sindaci, reti cittadine ed esperti internazionali e discutere delle leadership della città e delle principali sfide globali a livello locale”, che dal 21 al 23 ottobre si riunirà a Palermo per la prima volta in Italia.
“In definitiva le città sono più pronte degli Stati a sintonizzarsi sulle esigenze del futuro: questo perché esse sono organismi vivi soprattutto grazie ai sindaci di ogni colore politico. Con la loro azione – conclude Orlando – dimostrano ogni giorno di non essere populisti, perché in grado di rispettare il tempo in cui vivono, dando risposte alle esigenze dei cittadini e delle comunità”.