• Dicembre 19, 2019
di Federica Demaria

Sport e salute

Nasce l’Osservatorio Nazionale permanente delle donne per sport, benessere e salute

Pella: “Anci sostiene e promuove questa importante iniziativa. Porteremo nei nostri territori sempre più eventi che mettono al centro le donne, lo sport e il benessere nelle città. Un vero patto per un futuro migliore”
Nasce l’Osservatorio Nazionale permanente delle donne per sport, benessere e salute

“La nascita in seno all’Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle città” di un Osservatorio permanente delle donne sui temi dello sport e della salute come bene comune è un’iniziativa lodevole, che certamente saprà dare un contributo importante di studio e di confronto al servizio dei cittadini”. Così la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del Patto per la salute bene comune, all’interno del quale prenderà avvio l’Osservatorio nazionale permanente delle Donne per lo sport, il benessere e la salute nelle città, promosso dall’Intergruppo parlamentare “Qualità di vita nelle città” su iniziativa della Presidente sen. Daniela Sbrollini, svoltasi questa mattina alla Sala Nassirya di Palazzo Madama.

“Iniziative come questa, anche nella politica – ha proseguito la Ministra – costruiscono comunità e permettono alle Istituzioni di interpretare la vita del Paese, per ascoltarne i bisogni e tradurli in azioni politiche efficaci. Volentieri oggi mi unisco alla promozione di questo Patto, augurando la miglior riuscita delle iniziative che da esso nasceranno”.
L’obiettivo del Patto è stimolare, attraverso l’azione coordinata delle Donne, lo sviluppo di una consapevolezza che punti alla promozione del concetto di “Salute Bene Comune”, per dare vita a comunità di cittadini più coese, consapevoli di contribuire a costruire e a sostenere, giorno dopo giorno, un tessuto economico-sociale moderno, inclusivo e sostenibile, al servizio del bene comune.
L’Italia oggi può essere in prima linea nello studio di queste dinamiche correlate alla salute derivanti dell’urbanizzazione se Governo, sindaci, università, aziende sanitarie ed esperti sapranno interagire attraverso approcci e metodi multidisciplinari, multisettoriali, multiattoriali, declinati secondo una forte collaborazione e una dinamica di scambio fra i livelli istituzionali coinvolti.
“Anci ha avviato da tempo un percorso legato alla salute e al benessere sia attraverso le tematiche dello sport sia collegandolo alle politiche di pari opportunità”, ha sottolineato il vicepresidente vicario Anci e co- presidente dell’intergruppo Roberto Pella.
“Sono convinto che il punto di vista privilegiato con cui nasce questo Osservatorio – ha aggiunto – sia fondamentale per lo sviluppo delle attività dell’Intergruppo: è innegabile che la donna svolge già, consapevolmente, nei propri ruoli all’interno della società, un imprescindibile ruolo di collegamento e di accrescimento di una cultura aperta, sostenibile, attenta alle esigenze, talvolta anche inespresse, di chi la circonda. L’Osservatorio potrà contribuire proprio a far emergere e mettere in relazione tutte le azioni positive in ottica di promozione della salute come bene comune e del benessere delle nostre comunità.”
Per questo, “Anci – ha sottolineato il vicepresidente vicario – sostiene e promuove questa iniziativa e per questa ragione tutti noi cercheremo di portare nei nostri territori sempre più iniziative che mettono al centro le donne, lo sport e il benessere nelle città. Un vero patto per un futuro migliore”.
L’esigenza di promuovere la salute e il benessere nelle città nasce dai dati relativi all’aumento delle malattie croniche non trasmissibili, come diabete e obesità, un fenomeno strettamente legato alla crescita della popolazione urbana che rappresenta oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano. Nel 2010, per la prima volta nella storia, infatti, è stato osservato che più di metà della popolazione mondiale risiedeva in città e che nel 2050 la stima della popolazione urbana si sarebbe attestata intorno al 70 per cento.
“Lo sviluppo urbano, cui il mondo ha assistito e assiste, ha modificato profondamente lo stile di vita della popolazione e trasformato il contesto ambientale e sociale in cui viviamo.”, ha detto il professor Andrea Lenzi, presidente Health, ribadendo che “le città, da luoghi di maggiore protezione e benessere, diventano patogene, creando problemi di equità, generando tensioni sociali e introducendo minacce per la salute della popolazione: le donne a questo rischio sono più esposte per le numerose condizioni fisiologiche su cui può incidere.
“Sono informazione, educazione e prevenzione – ha concluso Lenzi – gli strumenti efficaci insieme alla ricerca di settore, partendo dagli interferenti endocrini fino alla epigenetica.”
Di qui l’iniziativa e la volontà d’identificare strategie di azione per rendere ancora più consapevoli cittadini e comunità dell’importanza della promozione della salute nei contesti urbani, immaginando un nuovo modello di welfare urbano.
“Le donne sembrano consapevoli di questi rischi che il vivere nelle città comporta. Indagini demoscopiche raccontano, infatti, di un impegno crescente tra le donne per la conquista di salute e benessere. Emerge che le donne vorrebbero avere più tempo libero per un’attività fisica cui attribuiscono anche importanti elementi di aggregazione e socializzazione correlati”, ha spiegato la sen. Sbrollini, presidente dell’Intergruppo e promotrice dell’iniziativa.
“La pratica sportiva delle donne – ha evidenziato – è dunque correlata con una riorganizzazione dei tempi di lavoro, una reinterpretazione dei ruoli nella famiglia, una maggiore disponibilità di spazi accessibili e sicuri all’interno dei quartieri. Passa anche per una rivalutazione del proprio ruolo come persona che riconsidera molti obiettivi da raggiungere correlati con il benessere fisico e mentale.


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