- Giugno 23, 2022
Welfare
M6 Pnrr: Speranza, “Aumento personale Ssn fa ben sperare”
Confronto sulla missione 6 del Pnrr promossa da Federsanità nell’ambito dell'evento "Missione Italia" promosso da Anci a Roma. La presidente Fritelli: “Va fatto un grande lavoro e in modo corale”. D'Amato: “Molte regioni rischiano il piano di rientro”. Il Dg Agenas Mantoan: “A breve la definizione dei fabbisogni di personale per l'Assistenza Territoriale”“La pandemia ha reso tutti consapevoli della centralità della salute e della necessità di rafforzare il Ssn, mettendo in campo coraggiose riforme e investendo notevoli risorse. È proprio a partire da questo principio che è stata delineata la Missione 6 del Pnrr che con 20 mld destinati alla sanità ci offre l’opportunità unica di costruire un Ssn non solo più capace di far fronte a potenziali crisi future, ma anche di andare incontro ai bisogni di prevenzione, cura e assistenza di ogni cittadino in ogni parte del Paese. Il percorso è già stato avviato e il 1° giugno ho firmato i contratti istituzionali di sviluppo con tutte le Regioni e Province autonome”. È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza nel suo messaggio nella sessione Missione 6 Pnrr promossa da Federsanità nell’ambito dell’evento “Missione Italia” dell’Anci in corso al centro congressi la Nuvola dell’Eur. “A queste risorse si affiancano la crescita del Fondo sanitario e lo stanziamento della Commissione Ue che ha finanziato un Pon da 625 mln che andranno alle Regioni del Sud. C’è ancora molto da fare ma c’è un dato certificato dal Mef che ci fa ben sperare: dopo 10 anni di calo e di tagli dal 2020 il personale del Ssn è tornato a crescere. Portare il Ssn nel tempo nuovo che stiamo vivendo è la missione principale del nostro presente. A questa missione stiamo lavorando con il massimo impegno”, ha concluso il Ministro. “Il Pnrr – ha affermato la presidente di Federsanità, Tiziana Frittelli – è la straordinaria opportunità di rilancio dell’intero sistema dell’assistenza. Centrale sarà quanto sapremo attuare quanto delineato rispetto al tema della prossimità territoriale. Il Pnrr nasce dall’esperienza della pandemia che ci ha dimostrato quanto la capacità di fare rete abbia avuto un ruolo determinante nella gestione dell’emergenza: coordinamento e governance del territorio sono le coordinate intorno a cui muoversi”. “Il modello – ha proseguito – di stretta collaborazione tra i vari livelli istituzionali che sono intervenuti sul territorio è stata la formula vincente per la gestione dei differenti bisogni espressi dai cittadini in un momento che non ha precedenti nella nostra storia. E’ questo il modello da replicare e valorizzare da oggi in avanti. La Missione 6 è un’occasione straordinaria per imprimere un impulso decisivo al percorso di potenziamento e qualificazione dell’offerta di servizi, soprattutto al Sud e in generale nelle aree interne del nostro Paese. Dobbiamo superare gli eccessivi divari territoriali che spesso danno luogo alle cosiddette ‘migrazioni sanitarie’ da una Regione all’altra, favorendo ovunque l’accesso ai servizi, garantendo livelli essenziali delle prestazioni sociali e sanitarie omogenei tra i territori”. “L’universalismo e l’equo accesso ai servizi – ha evidenziato la Frittelli – che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare per la promozione e la tutela della salute non possono che passare dai territori e dalla centralità del cittadino, assicurando rispetto dei diritti civili, sociali e sanitari dei cittadini. Come tutto il Pnrr , anche la Missioni 6 è composta da ‘azioni’ e di ‘riforme’. È il loro insieme che compone il Piano e una parte tiene l’altra. Per M6 abbiamo progettazioni su Case e Ospedali della Comunità, Cot, Assistenza domiciliare, unite al decreto legislativo sui nuovi assetti della sanità territoriale. Oltre le risorse, quindi, il Pnrr reca un impulso alla riforma che forse in ambito sanitario e assistenziale è più rilevante delle stesse risorse. In termini prettamente sanitari, credo che il centro di questa azione possa essere definito come la creazione del sistema di assistenza esterno dall’ospedale. Non si tratta solo di sanità. Infatti M5 contiene progettazioni nelle materie della non autosufficienza, disabilità e grave marginalità, unite a interventi legislativi per la non autosufficienza e la disabilità”. “Le Aziende sanitarie e ospedaliere sono completamente pronte a traghettare il Ssn nel futuro? Siamo in cammino per rendere questo obiettivo realtà. Va fatto un grande lavoro e in modo corale. Questo significa che ognuno deve fare la sua parte, ma con una visione complessiva e garantendo uniformità, o non ci sarà alcun salto di qualità nell’assistenza. La prima condizione, però, deve essere avere una chiara e corretta cornice normativa, ad esempio sul Distretto che per la gestione della sanità disegnata dalla missione 6 del Pnrr, dovrà essere molto diverso da come lo conosciamo. C’è poi bisogno di risorse umane ma non basterà reclamare più personale: servirà formazione e anche una riorganizzazione, perché le prospettive delle finanziarie future ci dicono già che non riusciremo ad assumere tanto personale quanto servirebbe per essere in linea con gli standard del Pnrr”, ha concluso. “Sono passati meno di 12 mesi dall’approvazione della valutazione del PNRR da parte del Consiglio dell’Unione Europea e oggi abbiamo la possibilità di confrontarci rispetto all’approvazione (in anticipo) di uno dei più importanti traguardi – milestone – previsti dal Piano, ovvero i Contratti istituzionali di sviluppo. Nel suo messaggio il Ministro accennava all’incremento di personale del nostro Servizio sanitario nazionale. In questi mesi AGENAS è stata impegnata nella definizione dei fabbisogni di personale per l’Assistenza Territoriale. Si tratta di un altro importante tassello per la concreta attuazione della riforma tanto attesa dai cittadini”. Ha rimarcato nel suo intervento il Direttore generale di Agenas Domenico Mantoan. A causa della pandemia “l’insieme delle regioni italiane sono in quadro di sofferenza importante. Hanno supportato dei costi che ancora non sono stati stornati dal governo”. Ha invece ricordato l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Mi auguro che si possa trovare una soluzione, altrimenti ci troviamo nel rischio che diverse regioni andranno in piano di rientro al momento dell’attuazione del Pnrr, non per cattiva gestione, ma perché hanno sostenuto spese ulteriori”, ha concluso. Intervento anche del Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi delegato al welfare che ha affermato: “C’è l’esigenza di avviare un percorso di maggiore integrazione sociosanitaria – specifica il delegato dell’Anci – perché l’emergenza Covid ha fatto emergere la necessità di integrare la competenza sociale con quella sanitaria. La collaborazione tra le strutture sanitarie e il welfare di prossimità, guidato e coordinato in gran parte dai Comuni, diventa quindi un elemento fondamentale del lavoro nei prossimi anni. Perché le politiche sociali e quelle socio-sanitarie siano però centrali nell’agenda del paese è fondamentale continuare a coinvolgere i Comuni italiani nella loro relazione con il governo perché è del tutto evidente che l’epoca del covid ha allargato la fascia della fragilità e ha imposto nuove importanti priorità. Per questo l’impegno è quello di combattere le disuguaglianze e garantire a tutti adeguate opportunità per evitare che la dimensione della fragilità possa diventare un problema politico irrisolvibile nel nostro paese”. Sul tema del benessere nelle città e della sinergia con Federsanità anche rispetto al tema dell’assistenza nelle aree interne e nei piccoli Comuni è intervenuto Roberto Pella Vice Presidente Vicario Anci e delegato alla Salute: “Anci è convintamente in prima linea per favorire tramite il Pnrr una rimodulazione e una integrazione dei servizi assistenziali, sociali e sanitari centrati sulla promozione della salute partendo dal benessere e gli stili di vita. Una vera rivoluzione a cui i Comuni sono chiamati in prima linea per far parte integrante di una rete attiva e omogenea sui territori ma soprattutto prossima ai bisogni di salute della popolazione”. A chiudere i lavori della sessione il Presidente del Consiglio Nazionale ANCI Enzo Bianco: “La relazione sinergica tra sanità e territorio è la chiave per costruire i nuovi percorsi di assistenza. I Sindaci sono i primi interlocutori dei cittadini e come tali devono essere protagonisti di una grande stagione di riforme che metta la salute al centro di ogni politica di programmazione territoriale. La sinergia tra Anci e Federsanità ci consente di realizzare una visione oggi attuale, urgente e non più rimandabile secondo gli obiettivi del Pnrr. La pandemia ci ha insegnato come bisogna allineare linguaggi e azioni e collaborare attivamente per portare i servizi a casa delle persone. Il Pnrr è un’occasione storica per disegnare una nuova stagione che vede nei servizi di prossimità la formula vincente per rispondere ai bisogni di salute”.