- Giugno 5, 2019
Mobilità sostenibile
Da Torino esperienze e buone pratiche a confronto per il futuro delle città
Mobilità sostenibile, qualità dell’aria e tutela dell’ambiente e della salute.Cosa possono fare le città? Le storie, il confronto e le esperienze dei Comuni e del mondo dell'associazionismo nel corso dei lavori della conferenza di Torino. Guarda le video interviste
Mobilità sostenibile, qualità dell’aria e tutela dell’ambiente e della salute delle nostre città. Questi i temi al centro del convegno a Torino “Un nuovo passo per il futuro delle città” organizzato da Anci, ministero dell’Ambiente e Città di Torino. L’appuntamento di oggi, che vede il confronto tra amministratori locali, esperti, studiosi e cittadini, rappresenta la prima tappa della Conferenza sulla mobilità sostenibile che terrà a Catania il prossimo autunno.
“Quello della mobilità sostenibile è un tema sempre più attuale sia per i Comuni che per i cittadini. Mobilità sostenibile significa attenzione alla qualità della vita e dell’ambiente. In questi anni è cresciuta la sensibilità degli amministratori e dei sindaci sul tema ma una sensibilità che deve essere supportata da un programma di carattere nazionale su cui è necessario investire”. E’ quanto ha sottolineato il presidente di Anci Piemonte Alberto Avetta in apertura dell’incontro.
Ripensare alla mobilità nelle nostre città significa anche tutelare la salute dei cittadini e soprattutto quella dei più piccoli. Giulio Barbero, pediatra, segretario Fimp – Regione Piemonte ha lanciato l’allarme: “Quando si parla di inquinamento bisogna tenere in considerazione anche i bambini. I pediatri sono preoccupati delle conseguenze dell’inquinamento, tanto nelle grandi città come nelle zone più periferiche, perché i bambini sono una delle fasce più colpite. L’allarme pediatrico è molto alto e quindi è importante partecipare a questi tavoli per cercare di capire cosa si può fare per il futuro”.
Un futuro che va affrontato attraverso politiche inclusive a 360 gradi. Ne è convinta Ludovica Casellati, direttore viagginbici.com che, nel corso del dibattito, ha posto l’accento sulla necessità di un cambio di mentalità, un cambio culturale che è possibile solo grazie al lavoro degli amministratori locali. In questa direzione è importante anche informare i cittadini sulle politiche messe in atto dai Comuni per promuovere una mobilità sostenibile, ed è proprio questo l’obiettivo del premio Urban award realizzato in collaborazione con l’Anci illustrato da Casellati.
L’incontro ha offerto anche l’occasione per presentare il protocollo d’intesa tra Anci e Ispra per promuovere lo sviluppo sostenibile nelle città italiane. “La mobilità – ha spiegato Mario Cirillo, Capo del dipartimento per la valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale Ispra – è uno dei fattori di pressione principale sia per quanto attiene alla qualità dell’aria sia per quanto attiene alla qualità della vita dei cittadini. Ispra è impegnata da anni con Anci in un rapporto di collaborazione proficuo e a marzo abbiamo firmato un protocollo d’intesa che rafforza la nostra intesa”.
Le esperienze dei Comuni
Ma cosa possono fare le città per migliorare la vita urbana tutelando la salute e l’ambiente? Partendo da questo interrogativo nel corso del dibattito, esperti, studiosi e amministratori locali hanno portato le proprie esperienze e le buone pratiche messe in campo come quelle di Torino, Milano, Bologna e Catania.
“A Torino stiamo cercando di allargare l’orario della zona a traffico limitato che da più di vent’anni dura tre ore. Questo ha un impatto sui cittadini, cerchiamo di cambiare la mentalità per offrire delle modalità di trasporto alternative”, ha raccontato l’assessora alla mobilità di Torino Maria La Pietra.
“Un altro progetto ambizioso, che per primi in Italia stiamo portando avanti – ha proseguito – è quello del Mas: mobilità come servizio. Vogliamo implementare la piattaforma Mas e offrire ai nostri cittadini più virtuosi, quelli che rottameranno l’auto propria, dei buoni da spendere per il trasporto urbano”.
Mentre Milano ha lanciato un progetto che prevede un abbonamento integrato treno – trasporto pubblico per incentivare i cittadini a lasciare a casa l’auto. “Abbiamo sperimentato – ha raccontato Marco Granelli, assessore all’ambiente e alla mobilità di Milano – da oltre un anno una tariffa che mette assieme l’alta velocità di Milano e Brescia con il tratto urbano di Brescia e di Milano in modo tale che con un unico abbonamento scontato sia possibile spostarsi con il trasporto pubblico. Si tratta di un’esperienza che stiamo proponendo anche per Milano e Torino”.
Anche a Catania sono tanti i progetti che puntano al potenziamento del trasporto pubblico e della metropolitana come ha raccontato il sindaco Salvo Pogliese. “Il Comune di Catania ha deciso di percorrere questa strada usando risorse extracomunali, europee, nazionali e regionali. Stiamo investendo 92 milioni di euro per progetti qualificanti: dall’acquisto di autobus a metano di ultima generazione al completamento della metropolitana della nostra città con una iniziativa unica. Sono stati 42mila gli abbonamenti regalati agli studenti universitari per la metropolitana e il trasporto pubblico locale, una rivoluzione del trasporto pubblico della mia città”.
Esperienze che segnano anche un necessario cambio di passo nelle abitudini quotidiane. Come a Bologna. “Bologna parte da un Piano della mobilità sostenibile metropolitano che prova a declinare all’interno dell’area urbana per produrre prima di tutto una grande rivoluzione culturale, soprattutto dal punto di vista dei comportamenti dei cittadini”, ha raccontato l’assessore alla mobilità di Bologna Irene Priolo. “Nonostante gli sforzi e le iniziative messe in campo a livello locale però – ha sottolineato Priolo – è necessaria anche una visione strategica a livello nazionale e delle vere e proprie politiche industriali che non riguardino solo la mobilità urbana”.
A chiudere i lavori della prima sessione del dibattito è stato Luca Mercalli, presidente Società Meteorologica Italiana e consigliere scientifico Ispra che ha posto l’accento non solo sulla necessità di investire su soluzioni di cui si parla da anni (come il potenziamento del trasporto pubblico) ma soprattutto l’urgenza di “evitare alcuni spostamenti puntando, ad esempio, di più sul telelavoro. Oggi abbiamo una mobilità persino eccessiva”.
(Video interviste di Federica Demaria)