- Settembre 30, 2017
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Biffoni fa appello per una reazione corale contro “l’indifferenza per i grandi drammi umanitari”
“Una reazione. Univoca. Da parte di tutti”. Solo così “potremo frenare quel...“Una reazione. Univoca. Da parte di tutti”. Solo così “potremo frenare quello che vediamo giorno dopo giorno nelle nostre comunità, ovvero la crescita della diffidenza e del timore verso l’altro, l’indifferenza per i grandi drammi umanitari”. Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione, lancia il suo appello parlando davanti a Sua Santità Papa Francesco, che oggi ha ricevuto in Vaticano una delegazione di circa 100 sindaci, guidata dal presidente dell’Anci Antonio Decaro: "L’accoglienza e’ per i nostri territori, per noi sindaci, uno sforzo costante. Una sfida particolarmente difficile – aggiunge Biffoni – perche’ oggi dobbiamo gestire qualcosa che va ben oltre l’immigrazione come l’abbiamo sempre conosciuta e intesa". Eppure, lo sforzo dei Comuni su questo fronte continua a rafforzarsi: "In mille Comuni italiani – ricorda il delegato Anci – sono 23 mila le persone ospitate nella rete Sprar: esperienze eccezionali, dal nord al sud dell’Italia, dalle grandi aree metropolitane ai piccolissimi centri”.
Esperienze, aggiunge il vicepresidente vicario dell’Anci e sindaco di Valdengo, Roberto Pella, che dimostrano che “l’accoglienza può diventare un valore, un’opportunità, quando responsabilmente accettata, anche per il territorio che accoglie e che molto spesso subisce oggi forti carenze di servizi per lo spopolamento, ad esempio nelle aree interne del nostro Paese. All’interno della rete Sprar – spiega – i piccoli Comuni rappresentano il 51,4% del totale complessivo dei Comuni coinvolti e, grazie all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, specie nei territori del sud, sono stati riattivati servizi come gli uffici postali, il trasporto pubblico, le scuole stesse; rivalorizzate le attività produttive locali e riattivato il tessuto economico; arricchito il patrimonio culturale e integrato con la tradizione esistente,
patrimonio di ciascuno".
Inoltre, "dal punto di vista occupazionale, non trascuriamo il dato per cui oltre duemila ragazzi e ragazze italiane, solo nel 2016, hanno trovato lavoro e opportunità formative, rinunciando quindi a loro volta alla scelta obbligata di abbandonare il proprio territorio di origine poiché privo di opportunità". Pella cita le esperienze di Satriano (Catanzaro), Sant’Alessio in Aspromonte (Reggio Calabria), Chiesanuova (Torino), Santa Marina (Salerno): "piccoli e piccolissimi Comuni testimoni di autentica resilienza".
E allora, conclude il sindaco di Parma e vicepresidente dell’Anci Federico Pizzarotti, “la verità è che forse per la prima volta da decenni, come italiani e come europei, abbiamo paura. Ma il più grande sbaglio nella vita è quello di inseguire nel buio la paura, dimenticando che a cambiare il destino del mondo è sempre stata la luce della ragione”. Per questo Pizzarotti mette in guardia dal “populismo di chi urla più forte, perché il populismo è il verbo di chi non sa ascoltare: parlare di un’Italia solidale, coesa e organizzata nel tempo della ‘Confusione globale’ è un compito difficile. Ma dobbiamo provarci, affrontando il tema come siamo soliti fare noi sindaci: con pragmatismo e con una visione di prospettiva". Occorre quindi per Pizzarotti "cambiare linguaggio": basta parlare di "emergenza" e "no a nuovi piani di emergenza, sì a progetti strutturali in sinergia con l’Europa e le nazioni africane interessate".