- Dicembre 14, 2018
Libri
Avvistamenti. I social e la letteratura
Non si riflette mai abbastanza su quanto i social abbiano trasformato la letteratura, e su quanto possano tenere viva l’attenzione verso la letteratura. Si pensi al fenomeno di TwLetteratura, una metodologia con cui lettori e studenti riscrivono le grandi opere letterarie nello spazio di un tweet.Non si riflette mai abbastanza su quanto i social abbiano trasformato la letteratura, e su quanto possano tenere viva l’attenzione verso la letteratura. Si pensi solo al fenomeno di TwLetteratura, una metodologia con cui lettori e studenti riscrivono le grandi opere letterarie nello spazio delimitato di un tweet. Questo è il tema dell’utile saggio di Paolo Massari Letteratura nuovi media. Come la scrittura cambia dimensione, Bulzoni, pp. 246, euro20). Vi si parla di ipertesti e delle possibilità che offrono alla scrittura, al suo “sfaldamento”: si pensi agli esperimenti combinatori dell’ultimo Calvino.
Ma soprattutto centro del libro sono le alle potenzialità didattiche del social reading TwLetteratura e in particolare la riscrittura della Luna e i falò di Pavese (ad es. “Non ci riesco a raccontare la storia di un uomo che torna in un paese non suo. Come faccio a ricordarne la voce?”), o al lavoro di Marco Belpoliti sulle Fiabe italianedi Calvino, o al lavoro fatto sui romanzi di Lalla Romano, la cui sintassi è adatta al Tweet (#FrammentiLeggeri).
Però è anche vero che si tratta di sperimentazioni, e che la scrittura sui social risente molto della propria natura orale, e si è sommersi da un flusso continuo, mentre “la letteratura è fatta per restare”, come annota lo scrittore Tommaso Pincio in una intervista conclusiva. E aggiunge, malinconicamente, che i social offrono intrattenimento, come il cinema o il calcio, e “se possono sottrarre qualcosa alla letteratura è essenzialmente il tempo che ad essa dedichiamo”. D’altra parte, aggiunge, la stessa invenzione della luce elettrica aveva sottratto molto alla letteratura. (Filippo Laporta)