- Dicembre 13, 2022
Municipi senza frontiere
Tappa a Bari per il progetto di formazione dei funzionari municipali in Libia
Quello di Bari, rappresenta solo l’ultimo di una serie di study tour che si sono succeduti a partire da 2019 ed hanno contribuito al trasferimento del know how tecnico-gestionale ad un target di 25 municipalità libiche da parte dei funzionari di 6 Comuni italiani: Bari, Livorno, Padova, Palermo, Parma e Rimini - in materia di servizi anagrafici, patrimoniali e di bilancio
A cura di Moira Rotondo
BARI – Si avviano alla conclusione le giornate formative dedicate ai funzionari municipali libici organizzate a Bari nell’ambito del programma partecipativo Municipi senza frontiere, l’iniziativa di cooperazione territoriale promossa da ANCI in collaborazione con AICS, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Quello di Bari, rappresenta solo l’ultimo di una serie di study tour che si sono succeduti a partire da 2019 ed hanno contribuito al trasferimento del know how tecnico-gestionale ad un target di 25 municipalità libiche da parte dei funzionari di 6 Comuni italiani: Bari, Livorno, Padova, Palermo, Parma e Rimini – in materia di servizi anagrafici, patrimoniali e di bilancio.
“Una Libia stabile e sicura è interesse diretto dell’Italia e di tutta l’area Euro-Mediterranea e i problemi legati alla sua fragilità sono problemi comuni che richiedono programmazioni e soluzioni condivise”, ha affermato nel suo intervento il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. “La cooperazione – ha aggiunto – costituisce una risposta all’instabilità politica e all’insicurezza che regnano in Libia dal 2011 e che hanno eroso i servizi comunali, isolato le città libiche a livello internazionale e trasformato il paese in un’importante rotta di transito per i migranti irregolari, per questo intendiamo proseguire con la fase 2 del progetto Libia e avviare una collaborazione con la città di Zuwara”.
“Bari è sempre stata una città accogliente ed ha un rapporto storico con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo” ha proseguito il presidente Decaro, ricordando l’indimenticabile sbarco di 20.000 albanesi avvenuto l’8 agosto 1991. Ad imperitura memoria di quelle giornate, la Sala del Consiglio Comunale che ospita le sessioni formative è dedicata al Sindaco di allora, Enrico Dalfino. “L’azione di un sindaco – ha quindi concluso Decaro deve essere concentrata sui bisogni locali è vero ma, seguendo l’esempio di Giorgio La Pira, deve d’altro canto poter esercitare un ruolo attivo in favore della pace e della democrazia”
Gli ha fatto eco Biagio Di Terlizzi Vice Direttore del CIHEAM, l’Istituto Agronomico Mediterraneo, fortemente impegnato nel sostenere le comunità agricole libiche e garantire la loro sicurezza alimentare.
Antonio Ragonesi, responsabile dell’Area relazioni internazionali Anci, ha sottolineato quanto l’ambasciata italiana a Tripoli ed il Maeci abbiano creduto nel ruolo dei Comuni italiani promotori del dialogo con i nascenti Comuni libici. “Nel 2012, ad appena un anno dallo scoppio della guerra – ha ricordato Ragonesi – le uniche realtà democraticamente insediate risultavano essere i Comuni libici, a dimostrazione del fatto che occorre partire dal basso, dalle comunità e quindi dai Comuni, per rafforzare le capacità operative delle amministrazioni libiche, il primo e più diretto livello di governo per la costruzione di una società migliore”.
I moduli formativi affidati a Salvatore Ippolito, Francesco Pellecchia e Giuseppe Ninni, sono stati accompagnati da importanti visite sul campo: da Porta Futuro a Villa Artemisia, passando per il nuovo polo socio sanitario di prossimità inaugurato a giugno.