- Febbraio 15, 2019
Municipi senza frontiere
Governance multilivello, in Anci il confronto tra sindaci ed amministratori del Kurdistan iracheno
“Le associazioni hanno la capacità di interpretare le esigenze dei territori, mentre gli enti locali di tradurle in prassi amministrativa. Municipi senza Frontiere mette in connessione queste realtà, per creare un modello di società più vicino ai cittadini”, il commento dell'assessore Marmorale
Si sono incontrati a Roma, presso la sede di Anci, i capi delle municipalità del Kurdistan Iracheno e i partner italiani per il progetto di sostegno alle municipalità curde nel Nord est della Siria e nel Kurdistan Regionale Iracheno, che fa parte del programma di Cooperazione territoriale “Municipi senza Frontiere”.
Un tavolo di scambio e dialogo tra istituzioni locali, che ha visto la partecipazione, oltre che dei responsabili Anci e Ifel, anche del Comune di Padova, del Comune di Napoli, e dell’ong “Un Ponte Per…” – partner operativo in campo per il progetto Anci che vanta una presenza sul territorio iracheno ormai trentennale – dei capi delle municipalità curde di Said Sadeq e Harir, del direttore generale della pianificazione urbana per il Ministero delle municipalità in Kurdistan, degli amministratori di Erbil e infine della direttrice dell’ONG “Kurdistan for All”.
“Le associazioni hanno la capacità di interpretare e dare voce alle esigenze dei territori, mentre gli enti locali, e in particolare le municipalità, hanno la capacità di tradurre in prassi amministrativa, utilizzando le risorse del territorio per promuovere lo sviluppo sostenibile della propria popolazione.
Municipi senza Frontiere mette in connessione queste realtà, per creare un modello di società più vicino ai cittadini, scambiando buone pratiche oltre i confini nazionali” – queste le parole dell’assessore ai diritti alla cittadinanza e alla coesione sociale del Comune di Napoli nonché coordinatrice nazionale del Tavolo sulla Cooperazione Anci, Laura Marmorale.
“Anche noi, sui nostri territori – ha proseguito Marmorale – facciamo un grande lavoro, quotidiano e infaticabile, un lavoro di autodeterminazione e di garanzia dei diritti, tra i quali prima di tutto quelli delle donne. Pur se diversi nei tempi e nei modelli, l’esigenza di equità d’accesso ai servizi fondamentali non cambia con le coordinate geografiche, e in questo gli enti locali di tutto il mondo rivestono un importante ruolo”.
Significativa in tal senso la partecipazione del Comune di Padova al progetto, esperto nel settore della fiscalità locale, punto cardine per il decentramento e il municipalismo, come sottolineato da Francesca Benciolini, assessore alla Cooperazione e alla pace del Comune di Padova.
“Due cose ci hanno colpito del programma Anci Municipi senza Frontiere: la prima, la grande ricchezza rappresentata dall’entrare in contatto con realtà di Paesi diversi, già prassi consolidata nel nostro territorio ormai da tempo, in uno scambio peer to peer tra esperti dei settori di interesse; la seconda, i diversi livelli di interazione di cui si avvale Municipi senza Frontiere, facendo sedere intorno allo stesso tavolo enti locali, associazioni e molti altri attori del territorio. Sono questi i motivi per cui abbiamo deciso di aderire al programma e che senz’ altro sono garanzia di successo”.
A seguire poi l’incontro presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale dove la delegazione è stata ricevuta dal vice direttore generale per il Mediterraneo e Medio Oriente Min. Plen. Luca Gori e il Capo dell’Ufficio Paesi del Golfo, Cons. d’Ambasciata Gianclemente De Felice.
L’incontro è stato occasione per riaffermare il positivo rapporto che lega l’Italia al Kurdistan iracheno, sotto tutti i punti di vista, da quello politico a quello economico e culturale. In questo quadro si colloca l’intervento di Municipi senza Frontiere, fortemente sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale: una attività che si ispira agli obiettivi di sviluppo sostenibile, partendo dalle risorse idriche e dalla gestione dei rifiuti per la tutela ambientale, per realizzare micro progetti in grado di incidere sui problemi e le difficoltà quotidiane dei territori.
Un paese ricco di risorse naturali e umane, l’Iraq, ma ancora poco valorizzate. Un paese che da poco è tornato nel novero di quelli prioritari per gli interventi di cooperazione nel panorama degli aiuti allo sviluppo e umanitari del sistema Italia. Solo negli ultimi cinque anni, l’Iraq ha accolto 250 mila rifugiati e un milione di sfollati interni durante l’avanzata della forze dell’Isis. Un paese che afferma il proprio impegno e una comunanza di obiettivi verso il co-sviluppo come sottolineato anche dalle parole del direttore generale della Pianificazione urbana del Ministero delle Municipalità del Kurdistan iracheno, Abdulmomen Maroof, il quale ha sottolineato l’importanza inderogabile della partecipazione di tutti i cittadini ad immaginare la propria città, ad intervenire attivamente, a dialogare in progetti di scambio e intervento congiunto come questo con i Comuni e le Città metropolitane italiane.