- Febbraio 22, 2013
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Elezioni – Di Primio (Chieti): “Al nuovo governo chiedo: lascerà vivere o farà morire gli enti locali?”
“La prima domanda che mi sentirei di fare al nuovo governo? Se lascerà vivere il sistem...“La prima domanda che mi sentirei di fare al nuovo governo? Se lascerà vivere il sistema degli Enti locali o lo farà morire”. Senza mezzi termini la presa di posizione di Umberto Di Primio, sindaco di Chieti e delegato Anci al Personale, che parla delle aspettative dei Comuni nei confronti dell’esecutivo che uscirà fuori dall’esito delle elezioni di domenica e lunedì.
“Se anche il nuovo governo pensa di far gravare sugli Enti locali risparmi e tagli, sbaglia canale” attacca Di Primio che ricorda come “sono 15 i miliardi che dal 2007 hanno gravato sul comparto. Inoltre – continua– dal 2010 ad oggi i trasferimenti dallo Stato centrale sono più che dimezzati rispetto al passato”.
Il primo cittadino di Chieti rimarca, inoltre, come nonostante questi numeri “ai sindaci si chiede di tenere le scuole aperte e di mandare avanti le politiche sociali”. “Occorre un cambio di tendenza – chiede Di Primio – e se è giusto pretendere un atteggiamento virtuoso dagli enti locali, altrettanto devono fare altri livelli dello Stato, a cominciare da Parlamento”.
Passando agli argomenti di stretta competenza dei Municipi, il delegato Anci ne individua tre cui da’ massima priorità: “Al primo Consiglio dei ministri si intervenga sulla Tares, altrimenti arriviamo a luglio senza poter chiudere i bilanci. Poi una immediata revisione del Patto di stabilità, insieme allo sblocco dei residui passivi”.
C’è poi il capito del Personale, delega Anci del sindaco di Chieti. “Il patrimonio umano oltre a quello materiale è elemento importante” quindi occorre “eliminare i vincoli puntuali sulle spese per le assunzioni, a tempo determinato e indeterminato. Il vincolo della spesa per personale sulla spesa corrente oggi al 45%, è una norma da rivedere. Bisogna permettere al sindaco – conclude Di Primio – di poter avere capacità di manovra a seconda del bilancio che ha il suo comune. L’autonomia passa anche attraverso la determinazione delle spese per il personale”. (ef)