• Ottobre 10, 2022
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

10 ottobre 1906, Nobel a Carducci. Lepore (sindaco Bologna): “Poeta tra impegno civile e politico”

“Con la città un legame tangibile – chiarisce il sindaco - Bologna lo ha ispirato attraverso monumenti illustri e musei, come Palazzo Poggi, la Biblioteca dell’Archiginnasio, ovunque piazze dove trascorreva intere giornate a discutere con gruppi di amici di politica e letteratura". Guarda il video
10 ottobre 1906, Nobel a Carducci. Lepore (sindaco Bologna): “Poeta tra impegno civile e politico”

“Uomo all’avanguardia tra vocazione pedagogica e passione politica”. Così il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Poeta, critico letterario, professore di letteratura italiana e Senatore del Regno d’Italia, Giosuè Carducci definiva la città delle Due Torri la “sua seconda patria, luogo del cuore e fonte d’ispirazione poetica”.
E’ stato il primo scrittore italiano a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura “non solo in considerazione della sua profonda cultura e ricerca critica, ma soprattutto come omaggio all’energia creativa, alla freschezza dello stile e alla forza lirica che caratterizzano i suoi capolavori poetici”.
“Con la città un legame tangibile – chiarisce il sindaco Lepore – Bologna lo ha ispirato attraverso monumenti illustri e musei, come Palazzo Poggi, la Biblioteca dell’Archiginnasio, ovunque piazze dove trascorreva intere giornate a discutere con gruppi di amici di politica e letteratura.
Eletto Consigliere comunale, poi Presidente della Lega per l’istruzione del popolo, era sempre impegnato nelle sue missioni poetica e pedagogica. In una città che contava il 47% della popolazione analfabeta, Carducci – precisa il sindaco – era fortemente convinto che il degrado culturale sarebbe stato debellato anche implementando l’accesso femminile all’istruzione”.
Dopo Carducci, le scrittrici o scrittori italiani che hanno ricevuto il più prestigioso premio letterario mondiale sono: Grazia Deledda nel 1926, prima e unica donna italiana Nobel, Luigi Pirandello nel 1934, Salvatore Quasimodo nel 1959, Eugenio Montale nel 1975 e Dario Fo nel 1997.