• Ottobre 23, 2019
di Redazione Anci

Finanza Locale 

VIII Conferenza Ifel, enti locali al centro dell’agenda politica per investimenti su territorio

Questa la richiesta emersa dal dibattito pomeridiano alla 8^ Conferenza Ifel cui hanno preso parte tra gli altri il vice presidente Anci Matteo Bianchi e il coordinatore piccoli Comuni Massimo Castelli. Il sottosegretario al Mef Misiani: “Nessun taglio per gli enti locali”
VIII Conferenza Ifel, enti locali al centro dell’agenda politica per investimenti su territorio

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a cura di Angela Gallo e Giuseppe Pellicanò
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“Il Paese può ripartire solo se la politica mette al centro della sua agenda il ruolo delle autonomie locali che sono l’elemento più dinamico dello Stato, indispensabili allo sviluppo dell’intero sistema nazionale”. A dirlo è stato Matteo Luigi Bianchi, vice Presidente Anci e delegato Aree interne, partecipando alla Conferenza Ifel che ha dedicato la sessione pomeridiana al ruolo dei Comuni per gli investimenti territoriali. Secondo Bianchi la possibilità di “riqualificare, semplificare ed accelerare gli investimenti dipende principalmente dallo Stato che deve mettere i Comuni nelle condizioni di essere più efficaci nelle loro azioni”.
Il vice presidente Anci ha poi auspicato una maggiore concretezza del dibattito politico sui temi privilegiati per gli enti locali. “Bisogna riprendere l’analisi sull’applicazione del Tuel ed affrontare in modo deciso il tema della semplificazione delle norme del codice appalti”, ha aggiunto Bianchi. Senza dimenticare il tema annoso della gestione associata delle funzioni: “Da 10 anni si parla di un modello che è ormai superato: dobbiamo ripartire da un nuovo sistema che parta dal basso, mettendo al centro la sussidiarietà e la volontarietà”, ha evidenziato.
Una prima risposta alle richieste di Bianchi sono arrivate dal sottosegretario al ministero dell’Economia, Antonio Misiani, che ha confermato che non ci saranno tagli per gli enti locali. “La manovra che stiamo disponendo – ha detto – prevede il blocco di 23 miliardi di euro per il 2020 per evitare un aumento dell’Iva, mentre i 7 miliardi rimanenti li abbiamo voluti destinare al taglio del cuneo fiscale e a sostegno delle politiche di investimento pubblico. Prevediamo poi ulteriori risorse per gli enti locali, risorse che si focalizzeranno su due grandi sfide: da un lato sull’ambiente per il contrasto ai cambiamenti climatici e dall’altro sull’infrastrutturazione sociale del nostro paese, abbiamo un deficit di servizi alla persona, di asili nido. Lanciamo un ‘Green new deal’ degli investimenti pubblici di cui il principale motore sono proprio gli enti territoriali”. Il sottosegretario ha poi annunciato lo “sforzo del governo per mettere a disposizione risorse aggiuntive sulla spesa corrente dei Comuni. Abbiamo recuperato i 110 milioni di euro sul fondo Imu Tasi così come quelle destinate ai percorsi di fusione dei Comuni”.
All’annuncio del rappresentante del governo sul ‘Green new deal’ ha replicato Massimo Castelli, sindaco di Cerignale e Coordinatore dei Piccoli Comuni. “Viviamo una vera e propria emergenza demografica molto grave nelle aree interne: qui la crescita è sottozero. Per questo abbiamo il dovere di pensare politiche con un orizzonte temporale più ampio delle nostre vite, coinvolgendo tutte le forze politiche secondo il modello di cooperazione virtuosa sperimentato da Anci”, ha aggiunto Castelli. Esempi concreti? “Iniziamo installando nei 5500 piccoli Comuni delle pensiline per le auto elettriche: un investimento di appena 250 milioni di euro dall’importante ricaduta economica. Così come potremmo pensare progetti per i quasi mille piccoli Comuni meccanizzati, che bruciano inquinanti e sono quasi tutti centri montani”. Tutto questo rilancerebbe la centralità dei Comuni per gli investimenti: “Non solo le politiche verdi devono essere pubbliche ma ai Comuni spetta il compito di orientare le scelte dei privati”, ha spiegato Castelli.
Da parte sua il sindaco di Castelnovo Né Monti Enrico Bini ha descritto l’esperienza positiva di gestione associata portata avanti dalla sua amministrazione sull’Appennino reggiano. “Siamo partiti nel 2016 ed alla fine abbiamo dovuto attendere quasi due anni per vedere la formalizzazione dell’accordo per l’Unione dei Comuni. E’ importante – ha sottolineato Bini – che ci sia un sostengo concreto alla strategia delle aree interne, che nel nostro caso ha portato frutti concreti permettendoci di uscire da una situazione di abbandono, malgrado la vicinanza del territorio ad importanti distretti economici provinciali”.
Puntare su procedure di semplificazione per poter investire concretamente sui territori. E’ il punto invece messo in evidenza dall’assessore Pietro Piciocchi assessore al bilancio del Comune di Genova che ha rimarcato la necessità di rivedere le procedure che regolano i processi di erogazione delle risorse per gli investimenti sui territori. “Sempre più spesso la sofferenza di parte corrente dei Comuni pregiudica la manutenzione ordinaria delle nostre opere, manutenzione che si trasforma in straordinaria con aggravio per gli enti locali”. E’ importante quindi, per rendere efficaci gli investimenti per il rilancio locale, il tema della semplificazione del codice degli appalti e delle procedure urbanistiche. 


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