• Febbraio 11, 2019
di Giuseppe Pellicanò

Legge di bilancio

Tour informativo, convegno Anci – Ifel – Anci Campania: dalla manovra emerge scenario luci e ombre

Andrea Ferri, responsabile Finanza Locale di Anci Ifel: "Ci sono maggiori margini di manovra ai Comuni, soprattutto sugli investimenti, ma resta una una grave sottovalutazione degli effetti dei tagli degli scorsi anni e dei sacrifici che i Comuni affrontano continuamente per la nuova contabilità"
Tour informativo, convegno Anci – Ifel – Anci Campania: dalla manovra emerge scenario luci e ombre

“La manovra finanziaria 2019 permette indubbiamente maggiori margini di manovra ai Comuni. Resta purtroppo una grave sottovalutazione degli effetti dei tagli degli scorsi anni e dei sacrifici che i Comuni affrontano continuamente per via della nuova contabilità e di nuovi oneri”. A dirlo è Andrea Ferri, responsabile Finanza Locale di Anci Ifel nel corso della giornata formativa su ‘Legge di Bilancio 2019’ che si è tenuta lunedì 11 febbraio nella sala Cirillo della Città Metropolitana di Napoli, promossa da Anci, Ifel e Anci Campania.
Davanti a un parterre composto da amministratori e funzionari comunali, si è messo, ripetutamente, l’accento sulle luci e sulle ombre della Legge di Bilancio. “Da una parte, c’è la restituzione di certa agibilità alla leva fiscale territoriale, con un ripristino di un’autonomia di entrata e di spesa a lungo negata. Dall’altra, ci sono misure che peggiorano ulteriormente la condizione dei Comuni”, ha dichiarato Francesco Buono dell’Esecutivo di Anci Campania con delega al Bilancio. “Da diversi anni siamo alle prese con tagli, carenza di personale, ripianamenti e nuove norme sulla contabilità che ci attanagliano e ci mettono in difficoltà. Incontrarci e confrontarci significa anche avanzare proposte che l’Anci porterà all’attenzione del governo”, ha aggiunto Buono. “Il continuo taglio dei trasferimenti correnti dello Stato – ha precisato – ci ha portato a dover ripianare situazioni debitorie per rientrare nei parametri dell’Europa. Ci saremmo aspettati una maggiore apertura almeno rispetto a temi come l’autonomia tributaria e, invece, dobbiamo convivere ancora con uno stato di difficoltà che interessa in particolar modo di piccoli Comuni”.
La lettura d’insieme sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2019 e sulle questioni ancora aperte è stata affidata a Ferri.
“La manovra finanziaria 2019 permette indubbiamente maggiori margini di manovra ai Comuni, soprattutto sugli investimenti, con l’introduzione di contributi diretti e con l’abbandono di regole restrittive (patto di stabilità, saldo di competenza) rimaste in vigore per vent’anni. Ritorna la manovrabilità dei tributi propri, un atto dovuto dopo tre anni di blocco, in contrasto con i principi dell’autonomia enunciati dalla stessa Costituzione” ha dichiarato.
“Resta purtroppo – ha aggiunto – una grave sottovalutazione degli effetti dei tagli degli scorsi anni e dei sacrifici che i Comuni affrontano continuamente per via della nuova contabilità e di nuovi oneri: dagli accantonamenti obbligatori di risorse, agli oneri dei contratti di lavoro, alla crescita di esigenze e sensibilità su funzioni tradizionali, quali la protezione civile e i servizi sociali. E’ stato ripristinato, con il ‘dl semplificazioni’, il fondo IMU-Tasi, riportandolo ai 300 milioni di euro degli scorsi due anni; viene, invece, negato il reintegro del taglio disposto dal decreto 66/2014 (563 milioni di euro), la cui applicazione era esplicitamente circoscritta al periodo 2014-18. Quel taglio, a differenza di altri comparti, non è stato ripristinato e l’Anci sta valutando la possibilità di percorrere la via giudiziale per recuperare soldi che spettano ai Comuni”.
E’ toccato, infine, ad Antonio Meola, segretario generale della Città Metropolitana di Napoli chiarire le novità dal punto di vista del Personale.“Ormai si va verso procedure concorsuali svolte mediante concorsi pubblici unici , ha spiegato Meola. “L’obiettivo è quello di modernizzare le politiche per il personale – ha concluso il segretario generale di Città Metropolitana di Napoli – Per questo motivo la durata delle graduatorie deve essere riportata gradualmente a tre anni e non potranno più essere utilizzate per le assunzioni degli idonei ma solo dei vincitori dei posti posti a concorso”.