- Febbraio 14, 2023
Rifiuti
Seminario Anci-Conai, il confronto tra gli amministratori locali sulle esperienze realizzate
Gli interventi del sindaco di Benevento Mastella, degli assessori di Roma e Novara Alfonsi ed Armienti e del sindaco di Trevignano Bonesso per il consorzio ContarinaQuali sfide pone ad un Comune un’attenta gestione del servizio integrato dei rifiuti? E quali opportunità di sviluppo sostenibile possono derivare da un sistema ben organizzato e condiviso con tutti gli interlocutori territoriali? A questi ed altri interrogativi hanno cercato di rispondere i sindaci e gli amministratori comunali intervenuti nella tavola rotonda che ha contraddistinto l’ultima parte del seminario organizzato da Anci e Conai. Dopo i saluti istituzionali del presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco e la relazione di Carlo Salvemini, sindaco di Lecce e delegato politico Energia e Rifiuti Anci, è intervenuto Clemente Mastella, sindaco di Benevento, Comune che con la sua provincia si fregia del titolo di più riciclona della Campania.“Ci siamo riusciti per avere un concluso un patto tra amministrazione e cittadini, molto dipende da un investimento culturale e dalla scelta dei collaboratori, fatta per le loro capacità e non per le loro appartenenza”, ha ricordato il sindaco sannita. “La città è sicuramente più pulita, ma quello che va portato avanti è proprio questo investimento culturale, partendo dalle scuole e dai più piccoli” che possono rappresentato un volano per tutti i cittadini. Mastella ha poi posto l’accento sul tema dell’impiantistica: “Il prezzo che continuiamo a pagare su questo è molto alto, anche la nostra amministrazione è costretta a portare i rifiuti in un impianto che si trova in provincia di Caserta”.
Da parte sua Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale ha posto l’accento sul fatto che il Comune capitolino sia riuscito finalmente a stilare un piano pluriennale dei rifiuti, “che ci ha permesso di conoscere i flussi e di programmare l’attività per colmare il gap rispetto agli obiettivi nazionali ed europei. Vista l’assoluta necessità per noi di costruire impianti, trovo comunque surreale – ha poi aggiunto – che nessuno dei tre progetti presentati dal Comune di Roma abbia ottenuto un finanziamento dal Pnrr”. “Tutte le città superiori ai 200mila abitanti hanno problemi coi sistemi di raccolta differenziata; quindi, il tema impianti resta centrale per chiudere la filiera della raccolta e del riciclo. Proprio per questo – ha spiegato Alfonsi – l’amministrazione capitolina si è organizzata per realizzare due impianti di biodigestione da 600 mila tonnellate: li faremo con le risorse del Dl Aiuti e ci stiamo organizzando con il Gse per individuare risorse aggiuntive”.
Teresa Armienti, assessore ambiente Assessore alle Politiche per la Sostenibilità Ambientale e della Mobilità del comune di Novara ha illustrato gli obiettivi e i contenuti del manifesto della sostenibilità ambientale lanciato dalla sua amministrazione. “Partiamo da un buon livello di raccolta differenziata, da qualche anno siamo al 74% e abbiamo deciso di coinvolgere le realtà aziendali del territorio con l’idea di diventare un modello di bioeconomia circolare in Italia e un hub di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del settore. Stiamo introducendo la tariffazione puntuale nei quartieri dove è già partito il sistema di raccolta, pensiamo di estenderlo a tutto il territorio entro il 2026. Dobbiamo capire – ha concluso – che il rifiuto è una risorsa preziosa, da valorizzare in ogni sua componente. A Novara riusciamo già a non mandare nulla in discarica, quella parte che non si può riciclare, la usiamo per gli impianti di riscaldamento”.
Un’esperienza innovativa, questa, che fa il paio con quanto realizzato da anni dal consorzio Contarina che si occupa della gestione dei rifiuti nei 49 Comuni aderenti al Consiglio di Bacino Priula, in provincia di Treviso. “Più che sui cassonetti intelligenti, abbiamo puntato sull’intelligenza delle persone”, ha affermato il sindaco di Trevignano
Franco Bonesso ricordando che il consorzio ha già raggiunto da tempo il target dell’89,9% di raccolta differenziata. Quale il segreto di questi risultati? Bonesso non ha dubbi: “Da subito abbiamo creduto alla validità delle regole introdotte con il Decreto Ronchi, recepite poi dalle leggi regionali. Ma soprattutto abbiamo puntato senza indecisione, sulla logica associativa tra Comuni. Ragioniamo come se avessimo un unico ‘sindaco dei rifiuti’, per garantire un servizio rifiuti efficace, il consorzio è necessario, serve una massa critica minima per poter operare”.
Nel corso della tavola rotonda sono anche intervenuti: Elisabetta Perrotta, direttore AssoAmbiente e Luca Mariotto direttore Ambiente Utilitalia.