• Ottobre 25, 2023
di Giuseppe Pellicanò

#Anci2023

Pichetto Fratin: “Su mercato tutelato confermata data 10 gennaio, poi 6 mesi per operatore”

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha chiarito i termini del provvedimento. Sul nucleare: “Tra dieci anni saranno le imprese stesse a volerci chiedere i permessi per installare piccole centrali aziendali”
Pichetto Fratin: “Su mercato tutelato confermata data 10 gennaio, poi 6 mesi per operatore”

GENOVA – Sul dossier “del mercato tutelato c’è un’interlocuzione con l’Unione Europea, ma non si tratta di una proroga rispetto alla scadenza del 10 gennaio 2024” visto che “si stanno definendo le modalità tecniche di attuazione”. Per quella data si faranno regolarmente le gare, poi ci saranno sei-sette mesi perché i cittadini possano decidere sul passaggio al nuovo operatore”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin nel suo intervento nell’ambito dell’assemblea Anci giunta a Genova alla sua seconda giornata.
Sul mercato tutelato per le bollette energetiche “è in corso un’interlocuzione anche con l’Unione Europea ma si stanno definendo le modalità tecniche. Perché non è una proroga rispetto alla scadenza del 10 gennaio bensì una modalità tecnica di definizione delle modalità tecniche di attuazione”, ha spiegato ancora il ministro.
Si tratta di un provvedimento che “riguarda milioni di utenze domestiche, divise sostanzialmente in due gruppi, vulnerabili e non vulnerabili e questo significa per i non vulnerabili, 4,5 milioni di famiglie che sarebbero le prime a partire, avere le opportune informazioni e anche di avere una serie di azioni da svolgere. Pensate solo cosa può significare andare in banca a modificare il Rid”, ha evidenziato ancora.
Rispondendo ad una domanda di Serena Bortone sul nucleare, il ministro ha evidenziato come il “referendum del 2011 faceva riferimento ad una tecnologia di prima o seconda generazione, come se avessimo deciso di vietare una Ferrari con un referendum sulla bicicletta, entrambe sono mezzi di trasporto. Credo – ha osservato – che tra dieci anni saranno le imprese stesse a volerci chiedere i permessi per installare piccole centrali aziendali, così come ora fanno per gli impianti fotovoltaici”.
Infine, un cenno alla questione delle comunità energetiche. “L’iter tecnico del provvedimento a Bruxelles è finito, con tutte le interlocuzioni; quindi, manca la formale comunicazione coi tempi che non decido io ma la Commissione europea”, ha ricordato. Di certo questo provvedimento “è una grande occasione per cambiare il modello di produzione e di consumo. Le risorse sono importanti specie per i piccoli comuni che avranno ben il 40% dell’investimento a fondo perduto”, ha ricordato.