- Luglio 13, 2018
#PiccoliComuni2018
Realacci: “Con la legge sui piccoli Comuni si costruisce finalmente una nuova idea di Italia”
Il promotore della legge: "L’impianto normativo fornisce un quadro di insieme di norme che devono ancora essere attuate e messe in pratica, partendo sì dai finanziamenti ma tenendo conto di una diversa visione del sistema e delle politiche da incentivare in termini di qualità della vita e servizi"
VIVERONE – “Con la Legge sui piccoli Comuni approvata nella scorsa legislatura si è costruita finalmente una nuova idea di Italia”. Così Ermete Realacci, già deputato e promotore e forte sostenitore della legge che porta il suo nome parlando alla XVIII Conferenza Nazionale Piccoli Comuni.
“L’approvazione della Legge che tutela e valorizza i Piccoli Comuni in Italia – ha detto Realacci – è non solo un punto di svolta ma anche un’importante vittoria dopo quattro legislature in cui si è tentato di approvare modifiche. L’impianto normativo fornisce tuttavia un quadro di insieme di norme che devono ancora essere attuate e messe in pratica, partendo sì dai finanziamenti ma tenendo conto di una diversa visione di insieme del sistema e delle politiche da incentivare e incrementare in termini di qualità della vita e servizi ai cittadini come poste, scuole, ospedali, banda larga etc.”.
“L’enorme patrimonio culturale – ha proseguito il presidente della Fondazione Symbola – paesaggistico, enogastronomico è territorialmente collocato nei piccoli centri. Si pensi solo che il 79 per cento dei vini italiani più pregiati è prodotto nei piccoli comuni e il 92 per cento dei prodotti di origine protetta (Dop, e di Indicazione di origine protetta, Igp) come si può leggere nel dossier Piccoli Comuni e tipicità che abbiamo fatto insieme a Coldiretti”.
“Finalmente i piccoli comuni – ha continuato il presidente onorario di Legambiente – anziché essere considerati come un’eredità del passato o qualcosa da guardare con simpatia sono diventati una scommessa sui cui investire per il futuro delle prossime generazioni e una scommessa per l’intero paese in termini di modernità ma molto ancora oggi si può ancora fare”.
“Auspico che a partire dall’Assemblea Anci dei piccoli Comuni – ha concluso Realacci – possa arrivare una spinta forte in termini di competitività. Gustav Mahler diceva che la “Tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco” pertanto credo che quando un paese investe in competitività, innovazione, cultura, ricerca e coesione sociale diventi un paese decisamente più forte e che parte dalle persone”.