• Gennaio 24, 2023
di Giuseppe Pellicanò

Finanza locale

Canelli: “Barra dritta sui temi della spesa corrente, da ora dialogo stretto con il Mef”

Nicotra, segretario generale Anci: “Nella legge di bilancio sono rimaste aperte questioni che governo e Parlamento potevano chiudere”. Il dibattito con il presidente di Anci Lombardia Guerra, i sindaci di Caserta Marino, Vibo Valentia Limardo e il vice sindaco di Genova Piciocchi
Canelli: “Barra dritta sui temi della spesa corrente, da ora dialogo stretto con il Mef”

“In questa fase cruciale per il Pnrr sono molto importanti gli investimenti da cui dipende il futuro del Paese ma va tenuta la barra dritta sulla spesa corrente dove ci sono molte questioni irrisolte. Il governo ha messo a punto una legge di bilancio in corsa e forse non c’è stato il tempo di digerire alcuni temi. Mi ha auguro che da adesso in poi ci sia un legame diretto con il Mef per affrontare le questioni irrisolte in un quadro di espansione delle esigenze della parte corrente dei bilanci”. Lo ha detto Alessandro Canelli, Presidente Fondazione IFEL, delegato Anci alla Finanza locale e Sindaco Comune di Novara, chiudendo la prima giornata della Conferenza Ifel sulla Finanza e l’Economia Locale.
Canelli ha ricordato che lo scenario della finanza pubblica è al momento magmatico: “Arriviamo da tre anni, dal 2020 al 2022, in cui abbiamo ricevuto un grandissimo aiuto che ci ha permesso di reggere sul piano dei bilanci e di affrontare la crisi pandemica. Però nello stesso tempo siamo in una situazione in cui, oltre ai nodi irrisolti sul piano corrente che stanno aumentando, c’è la gestione di una quota di investimenti che probabilmente non ha paragone negli ultimi 20-30 anni”. E tutto questo “in un quadro di forte austerity che ha ulteriormente scarnificato le risorse umane a disposizione del comparto”.
Per questo motivo, secondo Canelli “da una parte bisogna reggere sulla tenuta del Fondo di solidarietà comunale e della parte corrente di bilanci. Quest’anno abbiamo meno risorse sul Fsc e il lavoro degli scorsi anni con la sterilizzazione del processo di perequazione per non lasciare in difficoltà nessuna amministrazione sarà più difficile, soprattutto per i piccoli comuni”.
Ma dall’altro ci sono i nodi sull’attuazione del Pnrr. “Se il governo capisce che dando una mano ai comuni e mettendoli nelle condizioni di operare nel miglior modo possibile non dà soltanto alle comunità locali farà una cosa utile anche a se stesso. Sulla sfida del Pnrr ci giochiamo la nostra credibilità europea: sono certo che dialogando si troveranno le soluzioni anche perché – ha detto – governo e comuni servono l’uno all’altro”. Infine, “bisogna fare i conti anche con la forte riduzione del numero degli addetti nei nostri municipi”, dovuto al drastico calo di personale della Pubblica amministrazione, diminuito di un quarto in 15 anni, da 430mila addetti nel 2007 a 320mila nel 2021 (-27%)”, ha concluso Canelli.
Da parte sua la segretaria generale di Anci Veronica Nicotra ha ricordato che “la valutazione della legge di bilancio approvata dal governo è triste, sono rimaste aperte questioni fondamentali per i Comuni che, con un piccolo sforzo, governo e Parlamento. avrebbero potuto chiudere con soddisfazione di tutti. La legge è stata costruita da un esecutivo appena insediato ma mi auguro che ora arrivi uno sforzo da tutti per garantire un 2023 più ordinato sul piano contabile e finanziario. Serve un gioco di squadra per dare risposte immediate”.
“Di positivo nella legge – ha spiegato – ci sono le norme per combattere il caro energia e il rincaro dei materiali con le compensazioni da 400 milioni per il comparto (350 ai comuni e 50 a Città metropolitane e province) sulla linea già avviata l’anno scorso. E sempre soddisfacente per Anci è il ripristino del fondo Imu -Tasi, per il quale sono stati previsti 110 milioni sui 300 complessivi e sono risorse fondamentali per un gruppo di 1500 Comuni”.

Purtroppo, il 2023 si presenta come un anno delicato per una serie di circostanze concomitanti e per questo “vi erano questioni che andavano affrontate e smussate in partenza, come la sterilizzazione degli effetti della revisione perequativa del Fondo di solidarietà comunale che impatta in modo negativo soprattutto sui piccoli Comuni. Mentre negli ultimi due avevamo avuto risorse con cui eravamo riusciti a sterilizzare questi effetti negativi per i comuni che perdevano per il meccanismo della perequazione, quest’anno – ha sottolineato – non riusciremo più a garantirlo. Abbiamo ottenuto in legge di bilancio solo 50 milioni sui 100-120 complessivi legati a questo spostamento di risorse verso i Comuni penalizzati. Siamo a metà gennaio e il quadro di riferimento del Fsc, che per legge si dovrebbe concludere entro il 15 novembre dell’anno precedente, è ancora aperto. Attendiamo risposta da governo per garantire risorse sulla sterilizzazione per piccoli comuni anche per quest’anno”.
Nicotra ha poi indicato altre questioni ancora aperte. “Ci sarebbe un taglio da 100 milioni per i risparmi tecnologici su cui non abbiamo ancora avuto una proposta di riparto da parte del governo e peraltro in merito ad anni in cui bisognava sostenere i comuni su questo versante”. Ancora sui Comuni in riequilibrio che hanno aderito ai patti con lo Stato è “necessario completare il quadro di regole mettendo a disposizione risorse in un quadro decennale di rientro”.
Venendo poi al tema dell’attuazione del Pnrr, il segretario generale ha ricordato che” la legge di bilancio ha previsto una norma importante che dà una risposta sul tema della revisione prezzi.  Mentre il ministro Fitto sta predisponendo un provvedimento di urgenza che mi auguro recepisca le proposte di Anci sulla semplificazione. Siamo preoccupati per la parte autorizzatoria che pone condizionalità temporali molto stringenti, se si perdono settimane  per altre istituzioni, questo incide sui temi dell’iter che ricade sui comuni”, ha ribadito.
In generale Nicotra ha auspicato un’ assunzione di responsabilità da parte di tutti per vincere la sfida del Pnnr essenziale per il futuro del Paese. Per questo motivo si è augurata che si risolvano alcuni paradossi burocratici, come nel caso “dell’applicazione del sistema di revisione dei prezzi per i Comuni che hanno finito in anticipo l’iter per i bandi Pinqua o per quelli inseriti nelle graduatorie per i bandi sulla rigenerazione urbana”.

Le relazioni tecniche della prima giornata

Quale impatto avranno le regole europee sull’andamento e sulle dinamiche della finanza pubblica italiana, alla luce dei cambiamenti registrati nell’ultimo triennio? E’ stato questo tema a fare da filo conduttore al panel di confronto tra sindaci ed amministratori che ha caratterizzato la prima giornata della Conferenza Ifel sulla finanza locale.


“Bisogna investire sui Comuni che sono un punto cruciale della tenuta sociale del paese, per questo è necessario un approdo al percorso tortuoso della finanza locale con regole eque e stabili”, ha affermato Mauro Guerra, Presidente ANCI Lombardia e Presidente Commissione Finanza Locale ANCI. “Dopo decenni di turbolenza, dalla stagione dei tagli fino alla pandemia ed all’uscita dal patto di stabilità, ora ci sono due esigenze. Da un lato bisogna dare tranquillità contabile ai Comuni per questo 2023 fondamentale per il futuro. Nello specifico per Guerra “i Comuni non vanno aggravati dal Fondo di solidarietà comunale proseguendo sulla strada dello stanziamento verticale”. Dall’altro bisogna intervenire sulla carenza del personale: “serve il massimo delle competenze, della semplificazione, dell’unitarietà della gestione delle procedure e dell’assistenza ai Comuni in questa fase cruciale”

Il tema della carenza del personale è ritornato anche nell’intervento di Carlo Marino, Sindaco Caserta e Presidente Anci Campania. “Dal 2004 ad oggi abbiamo perso 535 dipendenti e per questo depauperamento di personale il mio Comune avrà difficoltà nell’attuazione del Pnrr. In questa fase, però, non basta solo investire sulle competenze ma bisogna operare un cambio strutturale della governance del sistema. I Comuni devono contare di più, non basta solo il loro parere, devono contare nelle decisioni”. Anche perché la sfida del Pnrr è cruciale: “possiamo anche affrontare la sofferenza di indebitarci solo se questo porterà sviluppo ed occupazione in futuro”.
Da parte sua Maria Limardo, Sindaco Comune di Vibo Valentia ha evidenziato il nodo cruciale della spesa corrente. “E’ qui che i sindaci possono trovare le risorse per migliorare la vita delle proprie comunità rispondendo alle esigenze dei cittadini. Dobbiamo ricordare sempre – ha aggiunto Limardo – che il debito ha anche un costo sociale. Se i Comuni non intervengono le questioni irrisolte ricadono sull’intera comunità. Per questo – ha sottolineato – un meccanismo di perequazione efficace deve tenere conto di questo tema, soprattutto in contesti sociali difficili, oppure per amministrazioni come la mia che stanno seguendo un piano di risanamento del debito.
Infine, Pietro Piciocchi, Vicesindaco e Assessore al Bilancio Comune di Genova si è soffermato sul modello Genova che ha consentito in breve tempo la ricostruzione del ponte Morandi. “La lezione che arriva da questa esperienza è che serve un lavoro sinergico e di squadra: serve un’assunzione complessiva di responsabilità in un quadro certo di regole. Cercheremo di applicare tutto questo anche nell’attuazione dei progetti legati al Pnrr”, ha concluso l’assessore genovese.