- Ottobre 23, 2013
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Napolitano ai sindaci: “Ineludibili riforme istituzionali, va superato il bicameralismo paritario”
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FIRENZE – “Il tema delle riforme istituzionali e costituzionali è ormai ineludibile”. Il Paese ha un “bisogno drammatico di liberarsi di contraddizioni antiche e recenti” a partire da quelle istituzionali, dove “risiede una non marginale, ma pesante concausa della stagnazione e della perdita della capacità di crescere e di competere della nostra economia. Faccio appello, cari sindaci, al vostro apporto, fondato sulla vostra esperienza di governo, sul vostro rapporto con i cittadini e sulla vostra visione dell’interesse nazionale”. E’ questo il cuore dell’intervento che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha tenuto davanti alla platea di sindaci ed amministratori riuniti a Firenze per la prima giornata della XXX Assemblea nazionale dell’Anci.
Delle riforme istituzionali e costituzionali, ha aggiunto, “non se ne può più discutere a vuoto. Non ci si può più girare attorno. C’è l’occasione, oggi, in questo 2013-2014, di giungere a delle conclusioni valide, più o meno comprensive di molteplici necessità ed è un’occasione da non sprecare, se non vogliamo condannarci a un riflusso pessimistico senza rimedio, e compromettere anche quello che si sta facendo e che si deve ancora fare sul terreno delle politiche di crescita e di sviluppo economico-sociale”.
‘E allora – è il monito del Capo dello Stato – non si possono giustificare e subire in proposito posizioni difensive e conservatrici; bisogna rispondere al visibile coagularsi di posizioni di ogni provenienza che confluiscono in un fronte di resistenza conservatrice, ben al di là di osservazioni e controproposte di merito. Bisogna far valere col massimo sforzo argomentativo e persuasivo le ragioni e le proposte del cambiamento istituzionale e costituzionale”.
Nel suo intervento Napolitano ha riconosciuto che “sul piano istituzionale i Comuni costituiscono il fronte più vicino ed esposto alle sfide della quotidianità, a tutte le manifestazioni di malessere sociale e civile e alle istanze che ne scaturiscono, così come alle emergenze naturali e ambientali che scoppiano improvvise o che si è nel tempo mancato di prevenire”. “Di qui – ha aggiunto – l’affanno in cui vi trovate, le difficoltà dell’azione immediata che non può mancare da parte vostra e dello sforzo di progettazione cui non potete rinunciare’.
Tornando al tema delle riforme, il Capo dello Stato ha osservato che “la revisione del Titolo V della Costituzione non può non collegarsi all’indispensabile superamento del bicameralismo paritario e alla nascita del nuovo Senato”. Una riforma che, secondo Napolitano, “faccia da ponte tra legislatori, statale e regionale, e arricchisca l’articolazione e le funzioni complessive del Parlamento, pur affidando alla sola Camera dei Deputati la funzione dell’investitura politica e l’ultima parola nel processo legislativo”.
Il Presidente della Repubblica ha poi dedicato un passaggio del suo intervento al tema della riforma elettorale, sottolineando che “non è ammissibile che il Parlamento naufraghi ancora nelle contrapposizioni e nell’inconcludenza”. “Stiamo giungendo ora ad un nuovo limite estremo: l’esame cui la Corte costituzionale è stata chiamata nell’udienza del 3 dicembre", ha ricordato Napolitano. Per poi concludere: “tale riforma è urgente per regolare su basi più lineari e sicuramente produttive la competizione per il governo, in una effettiva democrazia dell’alternanza". (gp)