• Febbraio 9, 2022
di Emiliano Falconio

Caro bollette

L’iniziativa di oggi sui social. Anci regionali unanimi: spegnere le luci per non spegnere le città

Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l’invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di "tagli ai servizi essenziali" qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati. Senza interventi urgenti la situazione diventerà “insostenibile”
L’iniziativa di oggi sui social. Anci regionali unanimi: spegnere le luci per non spegnere le città

Dopo le dichiarazioni alla stampa dei sindaci, rimbalzano anche sui social le adesioni alla protesta simbolica che stasera vedrà spente, per pochi minuti, piazze e luoghi simbolici dei Comuni italiani per protestare contro il caro bolletta.
Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l’invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di “tagli ai servizi essenziali” qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati.
Anci Marche attraverso il suo profilo Facebook “aderisce convintamente a questa iniziativa e ha già chiesto a tutti i colleghi sindaci di scegliere un monumento particolarmente significativo del proprio comune e procedere a spegnere le luci che lo illuminano stasera alle ore 20″. A scriverlo la presidente Valeria Mancinelli che plaude alla “giusta presa di posizione di Anci e del presidente Antonio Decaro contro il caro bollette per i rischi che esso avrà sui bilanci comunali e sull’erogazione dei servizi alla comunità”.
Le fa eco Mauro Guerra che in qualità di presidente di Anci Lombardia sui profili social dell’associazione ribadisce: “C’è il grande tema dell’equilibrio di parte corrente dei bilanci dei comuni. Oggi messo pesantemente in discussione dagli straordinari incrementi dei costi delle materie prime e dell’energia che, oltre che su famiglie e imprese, si abbattono anche sui Comuni in modo molto pesante. Si pensi soltanto ad esempio all’illuminazione pubblica, agli impianti dei servizi comunali. Su questo va raccolto e l’allarme che viene dai territori. Anci Lombardia – aggiunge – rivolgere con forza un appello ad intervenire ai parlamentari di tutti gli schieramenti ed agli esponenti del Governo”.
Decisa anche la presa di posizione di Anci Toscana tramite il presidente Matteo Biffoni a denunciare una situazione che senza interventi urgenti diventerà “insostenibile”. E Biffoni porta anche a monito i numeri dei rincari: “L’Anci – si legge sul sito dell’Anci regionale – stima per le amministrazioni comunali un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. Per la Toscana si tratterebbe di un aggravio di oltre 30 milioni di euro”.
Da Nord a Sud con l’adesione dei Comuni di Anci Sicilia. Il presidente Leoluca Orlando, in una nota rilanciata sui social, ha fatto sentire anche in Regione la sua voce e quella dei sindaci siciliani. “Come abbiamo anticipato in una nota inviata nei giorni scorsi al presidente Nello Musumeci e agli assessori regionali  delle Attività produttive e delle Autonomie locali, Girolamo Turano e  Marco Zambuto, i rilevanti rincari dei costi  dell’energia elettrica e del gas stanno rappresentando una reale  minaccia non solo per gli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle società partecipate, con particolare  riferimento a quelle che gestiscono il servizio idrico integrato.  Queste ultime, infatti, ove volessero operare un ‘ribaltamento’ dei costi sugli utenti, non potrebbero procedere con immediatezza dovendo intervenire su una tariffa sottoposta all’approvazione dell’Arera”.
Tornando al Nord interviene il presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso, Mario Conte: “I sindaci del Veneto – dice – aderiranno all’iniziativa perché questi aumenti pesano sui Comuni, sulle imprese e sulle famiglie. L’impatto rischia di essere pesantissimo per le nostre comunità perché se non sarà trovata una soluzione potremo dover tagliare dei servizi essenziali”.
“Le utenze hanno subito un incremento esponenziale che pesa sui nostri bilanci. In questo modo rischiamo di veder spente le luci dei nostri centri, delle nostre attività e delle nostre imprese. L’iniziativa promossa da Anci Nazionale è il grido di allarme dei sindaci che sono delle sentinelle sul territorio e sono consapevoli dell’impatto che gli aumenti possono avere sulle comunità anche dal punto di vista sociale”.
Appelli a spegnere per qualche minuto un luogo simbolo dei municipi arrivano dalle Anci di Abruzzo, Puglia, Piemonte, Liguria, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, il Celva e la Calabria che sui propri canali social hanno rilanciato l’appello di Decaro e dell’Anci