- Febbraio 8, 2022
Caro Bollette
Luci spente nei Comuni. Cresce l’adesione all’iniziativa dell’Anci e del presidente Decaro
Dopo Bari arrivano le adesioni dai sindaci di Ravenna, Gorizia, Pesaro, Sestri Levante, Parma, Imola, Reggio Emilia, Mantova, Forlì, Massa Lombarda. Il coro è unanime: senza adeguati ristori a rischio servizi essenziali e i bilanci dei Comuni. Giovedì 10 febbraio luci spente in un luogo simbolo del comuneCrescono le adesioni all’iniziativa lanciata dall’Anci e dal presidente Decaro (leggi la dichiarazione) di spegnere, in segno di protesta simbolica, palazzi e simboli cittadini per far sentire la voce dei sindaci contro il caro bollette (leggi le reazioni sui social). Una protesta che si concretizzerà giovedì 10 febbraio quando verranno spente le luci in piazze e monumenti cittadini, come annunciato dal primo cittadino di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che oscurerà per mezz’ora le luci del Ponte di Calatrava.
“Viviamo un paradosso – ha detto in una intervista rilasciata a Radio Rai 1– per cui da una parte intercettiamo ingenti risorse dal Pnrr e quindi sugli investimenti e dall’altra ci troviamo a dover spendere di più nella spesa corrente, che è quella con cui gestiamo il quotidiano. L’innalzamento del costo dell’energia – ha aggiunto il delegato al welfare dell’Anci – riguarda tanto il piccolo Comune quanto le grandi città. E’ un problema trasversale che va assolutamente affrontato e risolto”.
Altri sindaci dell’Emilia Romagna si sono aggiunti a Vecchi che, come presidente dell’Anci regionale, si è fatto promotore dell’iniziativa sul territorio. I primi cittadini emiliano romagnoli, tra cui Gian Luca Zattini di Forlì, Michele de Pascale di Ravenna e Daniele Bassi di Massa Lombarda, hanno scritto e inviato una lettera ai parlamentari locali chiedendo loro di intervenire sul problema delle bollette. “La mancata istituzione di un Fondo per la compensazione dei maggiori oneri sostenuti dagli enti locali per l’incremento dei costi dell’energia elettrica e del gas – denunciano – rischia di portare all’interruzione dei servizi pubblici”. Alla protesta si stanno aggiungendo man mano altri sindaci come Federico Pizzarotti di Parma, Matteo Ricci di Pesaro. A Imola il sindaco già denuncia ripercussioni sulle famiglie. “Abbiamo già ricevuto segnalazioni di famiglie, imprese e realtà sportive e sociali – dichiara il Marco Panieri – che hanno ricevuto bollette con aumenti spropositati, che mettono in grave difficoltà i bilanci familiari e minano la possibilità delle suddette realtà di proseguire la propria attività”. “Questo vale anche per gli stessi Comuni, che devono comunque garantire i servizi ai cittadini e ‘metterli al riparo dalle conseguenze di simili aumenti.
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, rincara: “Capisco che ci vorranno ingenti risorse per coprire i maggiori costi di energia e gas e che si sta cercando di individuare i canali di finanziamento più idonei ma la situazione è in veloce peggioramento e ci sono operatori economici che non riusciranno a pagare le bollette e dovranno chiudere le loro attività. Ci troviamo fra le mani una bomba a orologeria che rischia di scoppiare da un momento all’altro ed è indispensabile intervenire subito. Intanto i sindaci potrebbero essere autorizzati, con disposizioni specifiche, a fruire dei fondi Covid 19 non utilizzati lo scorso anno ma anche una quota dell’avanzo di gestione”.
La sera del 10 febbraio saranno spente le luci di Palazzo Te, uno dei luoghi simbolo della città di Mantova. “Il Governo intervenga a sostegno dei Comuni già duramente colpiti dall’emergenza Covid”, commenta il sindaco Mattia Palazzi. “Con un’inflazione che a gennaio si attesta al 4,8%, ai massimi dall’aprile del 1996, spinta da un enorme aumento dei costi dell’energia- spiega il sindaco Palazzi- ci troviamo di fronte alla possibilità che questa crisi che grava su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, in un periodo già reso difficile dalla pandemia, sfoci in emergenza sociale”.
Annuncia la propria adesione Valentina Ghio, sindaco Sestri Levante. “Giovedì 10 febbraio, dalle 20 alle 20.30, le luci del centro storico e della via centrale di Riva Trigoso saranno spente per sensibilizzare e spingere il Governo a fare qualcosa di concreto e urgente contro l’impatto della crisi energetica sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle grandi strutture pubbliche e sui bilanci degli enti locali” (segue).