• Ottobre 21, 2014
di anci_admin

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Legge di stabilità – Fassino: “Non vogliamo ridurre servizi e aumentare tasse, rivedere carichi della manovra”

“I Comuni non vogliono ridurre i servizi ai cittadini o essere costretti ad aumentare il preli...

“I Comuni non vogliono ridurre i servizi ai cittadini o essere costretti ad aumentare il prelievo fiscale locale per sopperire a minori risorse; sono questi i due paletti invalicabili per i sindaci. Abbiamo quindi chiesto un incontro al presidente Renzi, per rivedere i carichi della manovra e discutere insieme come determinare, insieme, scelte più appropriate che la rendano sostenibile e applicabile”. Così il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine dell’Ufficio di presidenza dell’Anci che ha fornito una prima valutazione sulla legge di stabilità e approvato una risoluzione con le richieste dei sindaci per migliorare la manovra.
“Così com’è oggi – ha detto Fassino parlando con i giornalisti – la legge di stabilità è particolarmente onerosa ed è per questo che vogliamo discutere del carico a noi richiesto, per capire dove è possibile intervenire”. Fassino ha quindi elencato le misure di rigore chieste ai Comuni non prima di aver sottolineato “l’apprezzamento” e la “condivisione sugli obiettivi che la legge di stabilità si pone” ovvero “rimettere in moto la crescita e gli investimenti”.
“Per i Comuni però – ha poi argomentato il presidente Anci – sono previsti tagli per 1,2 miliardi di euro" a cui vanno aggiunti “300 milioni di riduzioni di spese derivanti da provvedimenti del 2013 e 2014 che ricadranno sull’esercizio 2015”. C’è poi l’introduzione del nuovo sistema di contabilità che partirà dal 1 gennaio 2015 e che finirà “per irrigidire ancora di più i bilanci già in difficoltà degli enti. Questo – ha evidenziato Fassino – , unitamente ai tagli e al fondo di spesa per i crediti poco esigibili, produrrà un peso ancora più oneroso rispetto ai tagli. Inoltre il calo di 4 miliardi alle Regioni può tradursi in una nuova scure sui servizi dei Comuni, a cominciare dal trasporto pubblico locale e dal welfare”.  
E l’allentamento del patto di stabilità per un miliardo? “Apprezziamo, certo, la decisione – risponde Fassino – che è una rivendicazione da anni portata avanti dall’Anci. Voglio però ricordare che l’istituzione del fondo per i crediti difficilmente esigibili, calcolato a spesa corrente, e il miliardo e duecento milioni di tagli rischiano di vanificare l’allentamento del patto con conseguente rischio di saldo zero per i Comuni”.
Fassino è poi tornato sul contributo dei Comuni al risanamento dei conti pubblici, rimarcando che “nel periodo 2007-2014 i Comuni hanno subito un taglio complessivo pari a 16 miliardi, assai minore invece è stato il contributo dato dallo Stato centrale. Certo – ha proseguito il sindaco di Torino – tutti debbono fare uno sforzo per contribuire al risanamento dei conti, come giustamente dice Renzi, ma bisogna creare le condizioni necessarie per far sì che i Comuni possano continuare ad erogare i servizi, che vogliamo continuare a garantire; senza ricorrere a un aumento del prelievo fiscale, quando giustamente – ha concluso – la legge di stabilità lo alleggerisce”.
Infine il presidente Anci ha ricordato come “da parte dell’informazione si continua a far credere che i Comuni sono centri di spesa parassitari; ebbene, questa a mio parere è un’operazione disonesta, perché i sindaci spendono tutte le risorse a loro disposizione per erogare servizi ai cittadini, come asili nido, assistenza domiciliare agli anziani, trasporto pubblico locale o sostegno alle persone deboli e disabili. Quando investiamo – ha attaccato ancora Fassino – non giochiamo i soldi al casinò ma li investiamo in infrastrutture, risanamento ambientale e modernizzazione delle nostre città. Rappresentarci parassitari è intellettualmente disonesto”.
Ma ci sono spazi di trattativa per limitare i tagli? “In tutte le finanziarie – ha risposto il presidente dell’Anci – c’è sempre una fase di confronto e di negoziato. Si dimentica troppo spesso che la legge deve essere convertita dal Parlamento, dove ci sarà l’occasione per cercare introdurre gli emendamenti necessari a migliorarla”, ha concluso. (ef)