- Luglio 21, 2015
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Innovazione – Filippeschi a Dire e fare: “Con Manifesto per agenda digitale sosteniamo una P.a. più veloce e meno dispendiosa”
“Oggi abbiamo presentato il <a href="https://www.anci.it/wp-content/uploads/2018/06/Contenuti/A...“Oggi abbiamo presentato il Manifesto per una agenda digitale concreta e sostenibile elaborato dall’Anci e che mira a dare degli indirizzi di azione ai Comuni per il raggiungimento di obiettivi che rendano la macchina amministrativa più leggera, meno dispendiosa e più veloce”. Lo ha detto il sindaco di Pisa e delegato alle attività produttive e innovazione tecnologica Marco Filippeschi al termine del suo intervento a Dire e Fare, l’iniziativa organizzata ogni anno da Anci Toscana insieme a Regione Toscana sui temi dell’innovazione e della buone pratiche della Pubblica amministrazione.
Priorità, metodo, impegni e risorse sono i punti focali del Manifesto che “abbiamo redatto – ha detto Filippeschi – perché le esperienze che abbiamo accumulato nel tempo hanno un valore politico e che deve essere anche il segnale di una volontà di innovazione dei Comuni che chiedono a governo, Parlamento e Regioni delle politiche coerenti e sinergiche”.
A questo riguardo “abbiamo messo in fila orientamenti che valgono per noi Comuni e obiettivi più ‘rivendicativi’ che riguardano il Sistema Paese e le condizioni in cui i Comuni dovrebbero operare, a partire dall’esigenza di avere maggiore spazio di organizzazione interna per investire in personale con esperienze e attitudini in innovazione digitale”.
Si richiede che il Governo e tutte le istituzioni “si adoperino affinché non vengano più investite risorse pubbliche” in azioni che i Comuni ritengono non adeguate e seguano invece un modello di intervento che si basi “sulla conoscenza del fenomeno in tutti i suoi aspetti, attraverso un’attenta analisi dell’ambito su cui si decide di intervenire, condivisa da tutti gli attori coinvolti”; sulla “replicabilità e scalabilità, in un’ottica di ottimizzazione degli investimenti, attraverso studi di fattibilità che definiscano tempi e modalità di realizzazione nonché possibilità di diffusione sui territori”; sul “riuso, per evitare sprechi di risorse, mediante una ricognizione dell’esistente”; sulla “analisi costi/benefici, per una pianificazione certa delle azioni da intraprendere”.
Le due grandi rivoluzioni del nostro tempo, quella digitale e quella delle energie rinnovabili, per Filippeschi devono essere tradotte “in progetti di cambiamento concreto per il benessere e la qualità della vita dei cittadini, per eliminare disparità sociale e diseguaglianze dando opportunità” per un futuro che veda “un movimento di città che rompa gli equilibri e crei nuove dinamiche, che metta in campo una pianificazione digitale”. (fdm)