- Novembre 19, 2018
Maltempo Veneto
Sindaci a confronto con i vertici Anci e il capo della Protezione civile
Decaro: "Certezza di risorse e strumenti ai sindaci perché possano dare risposte che cittadini vogliono, un ritorno veloce alla normalità. Pavanello: "Al lavoro per fare squadra tra sindaci, commissario e Regione".Circa cento amministratori, 41 dei quali rappresentanti di Comuni del Bellunese, hanno preso parte alla giornata di lavori organizzata a Longarone per valutare insieme le misure per fronteggiare i danni che il maltempo ha provocato in Veneto. Tra i sindaci, il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro, e il collega di Longarone, che è anche presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, che hanno ringraziato l’Anci per l’assistenza e l’impegno e hanno molto insistito su un punto: gli amministratori veneti hanno bisogno di essere ascoltati e coinvolti, di essere assistiti nella ricognizione del fabbisogno e di poter diporre direttamente delle risorse economiche.
“Voglio ringraziare di cuore tutti voi – ha aperto i lavori la presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello -, voi sindaci delle zone colpite e, in particolare, voi sindaci del Bellunese che per giorni non avete dormito, siete rimasti con i piedi nel fango per stare vicino ai cittadini. Siete un esempio di cosa significa oggi impegnarsi per la collettività. Con il vostro comportamento avete scritto una pagina bellissima di civismo e di senso di responsabilità”. Il senso dell’incontro, ribadito da tutti i rappresentanti dell’associazione, era quello di confrontarsi per fare squadra tra istituzioni e tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza: individuare il personale da mettere a disposizione delle amministrazioni colpite per sostenere i sindaci dei piccoli Comuni che possono contare su pochi dipendenti e tuttavia devono far fronte agli adempimenti della ricognizione danni, semplificare le procedure, garantire una rapida ripartenza.
All’incontro ha preso parte il capo del dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli, che si è messo a disposizione dei Comuni per chiarire alcuni dubbi sull’ordinanza appena firmata che disciplina i primi interventi urgenti, facendo seguito alla dichiarazione di stato di emergenza deliberato dal consiglio dei ministri: “Siamo pronti per avviare tutte le attività necessarie, ma partendo dall’ascolto delle vostre istanze. Nell’ordinanza ci sono misure standard, ma anche misure per le rimozioni degli alberi che per questi territori sono una priorità assoluta. Dopo la fase di ricognizione presenteremo al Governo il fabbisogno di questi territori, ma anche i contributi necessari per le attività produttive ed economiche”. La responsabile dell’attività giuridica e legislativa della Protezione civile, Antonella Nicotra, che ha spiegato in sintesi l’ordinanza, illustrando le deroghe, i criteri del crono programma, la ricognizione dei danni e le scadenze. A questo punto tutte le osservazioni, puntualmente raccolte, e le richieste, confluiranno in una nota che l’associazione dei Comuni fornirà alla Protezione civile.
Anche il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha portato il suo contributo alla discussione, intervenendo in collegamento video da Bari. “Voi sindaci veneti, avendo fin da subito al fianco la Regione – ha detto – come già altri sindaci prima di voi, purtroppo alle prese con esperienze simili e altrettanto drammatico, avete dimostrato con i fatti cosa significa essere l’istituzione più vicino alla comunità, stringendovi ai vostri concittadini nella delicata fase dell’emergenza. Ora è necessario ripartire, assicurando sostegno e risorse. Noi, come associazione dei Comuni, abbiamo portato il nostro contributo di esperienza, offrendo le linee guida per districarsi nelle procedure, anche a quelle amministrazioni più piccole e quindi con una dotazione di personale minima. Chiederemo autonomia e disponibilità diretta delle risorse per i sindaci, lavorando insieme alla Protezione civile per trovare la soluzione più veloce ed efficace. I sindaci devono poter avere strumenti e fondi per fare quel che le comunità chiedono loro: uscire rapidamente dalla fase di emergenza”.