• Giugno 24, 2025
di Giuseppe Pellicanò

Sedi di concertazione

Fabbisogni standard 2025 e fondo economia locale al centro della Stato-Città

All riunione ha partecipato il delegato alla finanza locale Alessandro Canelli, che ha richiesto la revisione del meccanismo di calcolo dei fabbisogni standard e un tavolo tecnico per la semplificazione della norma sul fondo piccole attività commerciali
Fabbisogni standard 2025 e fondo economia locale al centro della Stato-Città

Il decreto per l’adozione della nota metodologica relativa all’aggiornamento, dei fabbisogni standard dei Comuni per il 2025 e il decreto di riparto per l’anno 2024 del fondo destinato alla promozione dell’economia locale. Questi i temi trattati oggi nel corso della Conferenza Stato-città a cui per Anci ha partecipato il delegato alla finanza locale Alessandro Canelli.
L’Anci ha espresso parere favorevole sul decreto per l’adozione della nota metodologica di aggiornamento, accompagnandola con la richiesta di rivedere il meccanismo di calcolo dei fabbisogni standard. Nello specifico, secondo i Comuni va previsto che le funzioni econometriche alla base del calcolo siano integrate con indicatori di prezzo e di costo, specifici per ciascun servizio, in grado di riflettere le variazioni nei costi di produzione dei servizi, come sostenuto ormai anche da diversi osservatori indipendenti come l’Ufficio parlamentare di bilancio.
Canelli, dopo aver ricordato che con la legge di bilancio per il 2025 è stata introdotta un’importante novità con l’inserimento di una quota verticale di finanziamento statale della perequazione, che consentirà tra il 2025 e il 2030 di disporre di risorse aggiuntive da impiegare per ridurre lo sbilancio perequativo a carico di circa 4mla Comuni delle regioni a statuto ordinario, ha sottolineato che la metodologia attualmente utilizzata per la determinazione dei fabbisogni standard resta tuttavia insoddisfacente. Questo, in particolare, perché ignora fattori decisivi come il nuovo contesto di elevata inflazione, oltre ad altri elementi di grande impatto sui Comuni (condizioni finanziarie pregresse, indebitamento, piccola dimensione di molti enti). Secondo l’Associazione, in definitiva, i fabbisogni standard dovrebbero essere trasformati da meri coefficienti di riparto a veri e propri fabbisogni espressi in termini monetari, consentendo di rappresentare in modo affidabile le risorse effettivamente necessarie per erogare i servizi pubblici comunali, tenendo conto della dinamica dei prezzi.
Parere favorevole anche sul decreto di riparto per l’anno 2024 del fondo destinato alla promozione dell’economia locale, accompagnata dalla richiesta di attivare con urgenza un tavolo tecnico per la necessaria semplificazione della norma attualmente poco utilizzata rispetto alle risorse disponibili. Per Anci la norma risulta di difficile applicazione, sia dal punto di vista dei Comuni, sia dal punto di vista dei potenziali destinatari delle agevolazioni. Da qui l’auspicio che si arrivi ad una revisione e una semplificazione anche partendo ad un’ipotesi di modifica già trasmessa nel 2024 dall’Associazione.