- Novembre 14, 2025
La voce dei sindaci
Europa, modello Pnrr: risorse per i Comuni che sanno investire, le voci e le esperienze dei sindaci
Il dibattito coi sindaci: Pierluigi Biondi (L’Aquila), Alessandro Canelli (Novara), Matteo Lepore (Bologna), Stefano Lo Russo (Torino) e Roberto Gualtieri (Roma); con loro Kata Tutto, presidente del Comitato europeo delle Regioni. Rileggi il dibattito nel panel dedicato alla sostenibilità e le voci dei sindaci nella prima giornata
BOLOGNA – Europa, modello Pnrr: risorse per i Comuni che sanno investire: questo il filo conduttore della tavola rotonda cui hanno partecipato sindaci ed amministratori locali sollecitati dalle domande di Gianni Trovati del Sole 24 Ore e che ha fatto seguito alla lectio magistralis svolta dall’economista e sociologo Jeremy Rifkin, economista e sociologo.
Stefano Lo Russo, vicepresidente Anci, sindaco di Torino, e delegato a Politiche comunitarie e internazionali ha ricordato che il Pnrr “è stata un’esperienza molto significativa cui la Pa, pur arrivando oggettivamente non preparata, è riuscita a dare segnali importanti di adattamento, con i Comuni che sono stati i più performanti nella capacità di investire”. Ora la vera sfida è dare continuità a questa stagione: “sarebbe un peccato che questa importante eredità fisica, con le nuove strutture realizzate, ma anche immateriale, andasse persa”, ha aggiunto Lo Russo. “Dobbiamo riflettere in che termini possiamo mettere a terra tutte le esternalità positive realizzate in questi anni, e l’Agenda europea delle città, annunciata ieri dal vicepresidente della Commissione Fitto, è un importante punto di partenza: i Comuni – ha concluso -devono avere una centralità nella nuova programmazione comunitaria, sono i luoghi più adatti dove concentrare le risorse avendo una relazione unica e diretta con le istituzioni comunitarie”.
Da parte sua Alessandro Canelli, sindaco di Novara e presidente Ifel, in qualità di delegato alla Finanza locale ha sottolineato che “quest’anno la manovra ha il pregio di non avere altri tagli ed accantonamenti, oltre a quelli già previsti negli anni scorsi e, come ha ribadito il ministro Giorgetti, c’è un’apertura verso i Comuni”. Il delegato Anci ha riconosciuto che “nel complesso la situazione della spesa corrente dei Comuni resta deficitaria, anche se registriamo un importante allentamento nella gestione dei Fondi crediti di dubbia esigibilità per gli enti con la migliore performance sulla riscossione”. Quanto alle priorità per un ulteriore miglioramento della manovra, Canelli ha indicato tre priorità sulla spesa sociale: “l’esplosione dei costi per la gestione dei minori affidati dai tribunali, il fondo statale è stato portato quest’anno a 250 milioni ma i Comuni ne spendono 400”; ancora “i cosiddetti Assistenti Specialistici all’Autonomia e alla Comunicazione, necessari all’inserimento dei bambini disabili nelle scuole, siamo arrivati a 280 milioni di spesa complessiva, ma in alcuni Comuni la spesa in questi anni è raddoppiata o triplicata”. Infine, il problema dell’abitare: “per oltre 300 mila famiglie il 40% del budget viene usato per la casa e questo problema va affrontato in modo concreto soprattutto nelle grandi città”, ha concluso.
Matteo Lepore, sindaco di Bologna e coordinatore delle Città Metropolitane in Anci, ha sottolineato la necessità di un “lavoro come sistema Paese” in vista della nuova Agenda delle città. Secondo Lepore, questa “è un’occasione da cogliere, forte anche dell’esperienza maturata con il PNRR, per condividere alcune priorità strategiche, a partire dall’housing sociale. Tra i progetti citati, anche quelli legati all’innovazione tecnologica, come la fisica quantistica richiamata ieri dal ministro D’Urso”. Lepore ha parlato di un’alleanza tra governo e città, senza competizione interna, per costruire insieme l’Agenda delle città. Sul tema dell’abitare, ha aggiunto, gli enti locali possono aiutare non solo le famiglie ma anche le imprese: “La casa è una leva strategica per rilanciare l’economia”. Tecnologia e competenze, conclude, possono consentire all’Italia di essere tra i primi Paesi ad affrontare le crisi che l’Europa sta vivendo. Da qui anche la volontà di collaborare più strettamente con i sindaci europei per affrontare le sfide più rilevanti del continente.
Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, intervenendo al panel “Europa, modello PNRR: risorse per i comuni che sanno investire”, ha richiamato l’attenzione sull’agenda delle città, tema sottolineato anche dal ministro Fitto. Ha ricordato che il PNRR rappresenta un traguardo importante, ma “dopo la curva c’è ancora tanto da fare”. L’Aquila, ha spiegato, è un caso emblematico: negli anni post-sisma qui si sono concentrate ingenti risorse pubbliche per la ricostruzione, spesso però in un clima di forte conflittualità tra governo ed enti locali.
Secondo Biondi, il dopo-PNRR richiede un metodo nuovo e una vera agenda urbana nazionale. Non bisogna più dividere i comuni in base alla loro dimensione, perché le questioni strategiche — a partire dal tema dell’abitare — possono essere affrontate solo insieme. “Le case ci sono e sono vuote: ora dobbiamo capire come riempirle”, ha osservato. Per questo, grandi città e piccoli comuni devono procedere nella stessa direzione.
Biondi ha infine invocato un riordino chiaro delle competenze tra i vari livelli istituzionali e un “grande patto” per la gestione dei fondi europei. Le parole di Fitto sui fondi di coesione, ha detto, vanno nella giusta direzione, così come l’allarme del ministro Giorgetti sulla necessità di non interrompere il flusso di investimenti. “Mettiamoci insieme per non perdere questa occasione”, ha concluso.
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale ha richiamato l’attenzione su alcuni nodi strategici per il futuro delle politiche europee e per il ruolo dei comuni nella gestione dei fondi. Gualtieri ha ricordato come il tasso di attuazione del PNRR da parte dei comuni sia stato “altissimo”, riconosciuto unanimemente come uno dei punti di forza dell’intero programma. Gli enti locali, ha sottolineato, sono stati quelli che più hanno saputo trasformare le risorse in interventi concreti.
Il sindaco ha poi affrontato due temi centrali: la dimensione del bilancio europeo dopo il 2027 e il suo futuro funzionamento. Sul primo punto ha messo in guardia da un meccanismo che rischia di penalizzare i territori: dal 2028, infatti, l’Unione Europea dovrà iniziare a rimborsare gli eurobond emessi per finanziare il PNRR. Una scelta definita “folle”, perché quei rimborsi verranno sottratti alle risorse destinate agli investimenti locali. Di fatto, ha osservato, il bilancio europeo rischia di essere troppo ridotto per sostenere adeguatamente regioni e città.
Secondo Gualtieri, questo meccanismo scaricherebbe sugli enti locali il peso dei tagli, con una probabile riduzione del Fondo europeo per le regioni e le città, in particolare per gli interventi sociali. Per evitarlo, ha proposto un roll over, cioè una proroga del debito che eviti di comprimere gli investimenti. Tra le priorità da includere nelle politiche comunitarie, Gualtieri ha indicato le politiche abitative e della casa, destinate – secondo lui – a diventare un tema centrale della prossima agenda europea.
Infine, Kata Tutto, presidente del Comitato europeo delle Regioni ha sottolineato come “il Pnrr ha funzionato come risposta rapida alla crisi. Ma il problema di fondo è che queste risorse sono state usate su progetti già finanziati, ora non ci saranno nuovi fondi mentre i fondi del Pnrr rappresentano solo il’1% del Pil complessivo, meno di quello della Regione Emilia- Romagna”, ha aggiunto la rappresentante ungherese del Comitato. Tutto ha poi paventato che si vada verso una nazionalizzazione dei fondi di coesione con la nuova proposta di bilancio della Commissione: “è una proposta complessa e non flessibile di gestione dei fondi con regole troppo rigide”, ha detto.
Rileggi il dibattito nel panel dedicato alla sostenibilità
Rileggi il dibattito tra i sindaci nel primo giorno di lavori