- Novembre 10, 2021
#Anci2021
Comuni verdi e felici: declinazione perfetta della transizione ecologica nelle aree urbane
La tavola rotonda fra sindaci e operatori del settore dei rifiuti ha dimostrato come esperienze concrete a livello territoriale siano in grado d'incarnare la rivoluzione verde concretamente se riescono a coinvolgere effettivamente i cittadini. Economia circolare e mobilità sostenibile l'orizzonte da tutti condiviso
La transizione ecologica è indubbiamente il secondo asse strategico universalmente considerato, insieme alla transizione digitale, il motore per eccellenza di un nuovo modello di sviluppo mondiale e nazionale all’insegna della sostenibilità, in grado di contrastare e gestire mutamenti climatici sempre più pesanti. In altre parole, un processo che deve piegarsi a diverse e calibrate declinazioni. In tale mobile scenario, i territori, le città, le comunità locali, costituiscono certamente un polo essenziale di quella rivoluzione verde annunciata ed esaltata urbi et orbi, poiché ospiteranno entro un decennio il 70% della popolazione mondiale producendo la maggior parte delle emissioni di Co2. Del resto, come allude il titolo della tavola rotonda organizzata nell’ambito della XXXVIII Assemblea Anci, i Comuni verdi saranno felici, perchè la qualità della vita dei cittadini diventerà più sana e soddisfacente. Lo testimoniano sindaci fortemente impegnati su questo fronte e imprenditori al lavoro per fornire alle amministrazioni locali supporti tecnologici all’altezza della sfida da affrontare. Alessando Ghinelli, sindaco di Arezzo, intervenendo nella tavola rotonda dedicata al tema della transizione ecologica ha spiegato il modello operativo adottato dalla sua città, incentrato essenzialmente sull’economia circolare. “Abbiamo trasformato il vecchio inceneritore in un impianto in cui si recupera il materiale e producendo energia elettrica che immettiamo in rete, ma che diamo anche gratuitamente ai cittadini in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti. Stiamo inoltre implementando un sistema di trattamento dell’organico in grado di produrre metano”. “Treviso è arrivata terza in Europa come Comune virtuoso. Cito questo caso per dire che occorre mettere a sistema i medi e i piccoli comuni se si vuole realmente far marciare la transizione ecologica”. Lo ha detto Stefano Locatelli, Vicepresidente Anci, riprendendo i temi toccati dal sindaco di Arezzo. “Come amministratori possiamo essere quelli che attuano le indicazioni che vengono dai movimenti di protesta – ha poi aggiunto – Noi sindaci dobbiamo sforzarci che tutto il resto dell’Italia, e non solo le grandi città, diventi una realtà verde, quindi felice”. Luca Fernando Ruini, Presidente di Conai, invece ha illustrato l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, che tra le altre cose prevede un impegno specifico per la formazione degli amministratori pubblici. “ANCI e CONAI hanno condiviso un programma di formazione per il biennio 2020 202 – ha detto Ruini. Vogliamo dare una seconda vita agli imballaggi e in particolare vogliamo aiutare le regioni del Sud a ridurre le distanze. Riteniamo che il PNRR non sia solo una questione di risorse disponibile, ma preveda la necessità di gestire i progetti e farli approvare. Stiamo anche lavorando con le università – siamo già partiti da Matera – per favorire l’introduzione dei giovani laureati nel mondo del lavoro”. Ha insistito sulla necessità di coinvolgere i piccoli comuni, e non soltanto le metropoli, anche Alice Parma, sindaca di Santarcangelo di Romagna. “Siamo un piccolo centro che lega concretamente la transizione ecologica alla mobilità sostenibili. Ecco perché abbiamo varato il progetto Piedibus sull’opportunità di spostarsi a piedi, anche nell’ottica di un miglioramento della salute. Alla transizione ecologica bisogna far partecipare tutti i cittadini – ha concluso – In questo senso va valorizzato ogni sforzo creativo che vada in questa direzione. “Rendere le comunità felici è un obiettivo strategico nazionale – ha ribadito infine Carlo Maria Salvemini, sindaco di Lecce e delegato Anci all’energia – Dunque, bisogna far proprie anche le indicazioni che vengono dalla Cop26. E i comuni saranno inevitabilmente protagonisti di questo processo. L’economia circolare deve essere l’orizzonte operativo delle città – ha sottolineato Noi, come Lecce, ci stiamo allineando a questi target sulla raccolta differenziata. E’ importante, però, che ci siano standard comuni per tutto il Paese”. Anche il sindaco di Lecce ha insistito al termine del suo intervento sulla necessità ineludibile della semplificazione delle procedure e delle norme.