• Maggio 17, 2024
di Redazione Anci

Città medie

Città medie, temi a confronto nella riunione della Consulta svolta in Anci

Al centro della discussione l’urgenza di riconnettere il sistema delle Città medie e le rispettive aree vaste nel sistema Paese
Città medie, temi a confronto nella riunione della Consulta svolta in Anci

Si è riunita il 15 maggio la Consulta delle Città medie Anci con la partecipazione del segretario generale Veronica Nicotra e di sindaci e amministratori delle città di Arezzo, Andria, Brindisi, Caltanisetta, Carbonia, Cuneo, Foggia, Mantova, Nuoro, Pavia, Pistoia, Pordenone, Terni, Rimini, Seregno, Treviso e dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina.
Al centro della discussione l’urgenza di riconnettere il sistema delle Città medie e le rispettive aree vaste (93 capoluoghi di provincia, 2.929 comuni, 28.352.556 abitanti) nel sistema Paese e metterle in condizione di poter programmare e realizzare strategie e politiche di area vasta efficaci, in una logica di solidarietà amministrativa, con un approccio collaborativo dei territori e mettendo al centro la collettività. Esigenza ancor più sentita data la possibile riedizione delle Province con l’elezione diretta del presidente e del governo provinciale. “È necessario – ha affermato Alessandro Ghinelli Sindaco di Arezzo e presidente della Consulta – individuare un soggetto giuridico, sul modello dell’Unione dei Comuni che ci consenta di stare insieme e cooperare in maniera stabile, con risorse, competenze e strumenti adeguati”.
“Il tema del governo dell’area vasta è un tema centrale per la sopravvivenza dei nostri territori – ha sottolineato Patrizia Manassero, sindaca di Cuneo – la pianificazione strategica è uno strumento utilissimo per stare insieme ma rischia di disperdersi per il carattere volontaristico dell’adesione dei comuni. È necessario incanalare il percorso in un’architettura riconosciuta che dia legittimità, continuità e risorse alla funzione del piano”. Anche Tomasi sindaco di Pistoia ha ribadito la difficoltà ad assolvere a un compito di supporto dei piccoli comuni e a sostituirsi alle province per attività per cui le Città medie non hanno gli strumenti amministrativi né economici. ”Aggregare le municipalità significa mettere a sistema opportunità, progettualità, strumenti e visioni territoriali – ha continuato Mario Conte, sindaco di Treviso – è un cambio culturale importante che stiamo facendo ed è un percorso che non può che facilitare la funzione territoriale delle future Province, in qualsiasi veste queste le rivedremo”.
La Consulta Anci si impegnerà a profilare un modello di “Grande Unione” quale soggetto giuridico da introdurre nell’ambito del TUEL con l’obiettivo prioritario di aggregare i comuni intorno al capoluogo riconoscendo diritti doveri e aspettative della collettività più che dei territori.