- Ottobre 15, 2020
Piccoli comuni
Castelli al Convegno “Dire e Fare”: “Serve un Recovery fund per le aree interne”
Il coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni: "Dobbiamo avere misure che favoriscano il lavoro con una fiscalità di vantaggio che tuteli le imprese del territorio” e al contempo “dobbiamo fare una riflessione seria sulle aree abbandonate. Non possiamo avere interi paesi abbandonati e senza banda larga che ricordiamo in molte aree non arriva, non ce lo possiamo permettere"“Abbiamo bisogno di un Recovery fund per le aree interne” Così il sindaco di Cerignale e coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni Massimo Castelli intervenendo alla maratona virtuale “Presenti al futuro. Le nuove sfide per i borghi”.
“Borghi e città si devono parlare, devono connettersi con politiche efficaci di lungo periodo per sfuggire dal fenomeno di costume e andare incontro alle esigenze dei territori”, ha detto Castelli rimarcando la necessità di bypassare la rappresentazione bucolica dei piccoli comuni per concentrarsi su politiche attive di coesione territoriale.
“Lo spopolamento delle aree interne è il vero problema – ha ribadito il coordinatore Anci Piccoli Comuni – lo ripetiamo da sempre e lo abbiamo ribadito con forza sin dal Manifesto di Cagliari del 2015 e poi con l’Agenda Controesodo approvata a San Benedetto del Tronto nel 2017 ma ad oggi non vedo all’orizzonte una presa in carico di questo fenomeno e una idea di rivoluzione per uscire da questo stato di cose”. E continua: “Il tema deve entrare nel patrimonio collettivo delle emergenze da affrontare, si deve comprendere che dietro le grandi metropoli ci sono i piccoli borghi che sono altrettanto importanti per lo sviluppo del nostro Paese”.
“Anci – ha sottolineato – si è sempre fatta portatrice di questa necessità di politiche nazionali e continuerà a farlo e credo fortemente che dovremmo lavorare tutti insieme per dare vita ad una lobby positiva che con piglio garibaldino e rivoluzionario faccia la differenza, faccia qualcosa di concreto”. E la concretezza sta nell’affrontare e dare una risposta al grande quesito del lavoro. Lavoro, che nei piccoli comuni non è facilitato dalla burocrazia. “Dobbiamo avere misure che favoriscano il lavoro con una fiscalità di vantaggio che tuteli le imprese del territorio” e al contempo “dobbiamo fare una riflessione seria sulle aree abbandonate. Non possiamo avere interi paesi abbandonati e senza banda larga che ricordiamo in molte aree non arriva, non ce lo possiamo permettere”.
“Se poi il discorso – ha aggiunto – è che costiamo troppo, allora basta con le chiacchiere e invito la politica a costruirci dei quartieri alle spalle delle grandi città, così ci trasferiamo tutti in pianura”.
“Noi giocano il campionato di serie B o C, ma se vogliamo fare qualcosa di concreto per i piccoli comuni, dobbiamo riportare le aree interne in serie A giocandoci tutto per il loro sviluppo, perché – ha concluso – è bene ribadire che la nostra implosione è un problema per tutta l’Italia”.