• Ottobre 8, 2022
di Giuseppe Pellicanò

Desertificazione bancaria

Canelli a ‘Mi Manda Raitre’: “Nelle aree a fallimento di mercato si punti ad intervento pubblico”

Secondo il delegato alla Finanza Poste Italiane, che sta invertendo il trend di riduzione degli sportelli anche nelle zone periferiche, può diventare il sostituto di quei servizi bancari e finanziari che devono necessariamente esistere anche nelle aree interne del paese”
Canelli a ‘Mi Manda Raitre’: “Nelle aree a fallimento di mercato si punti ad intervento pubblico”

“Poste italiane, invertendo negli ultimi anni la tendenza alle chiusure degli sportelli, sta mantenendo dei presidi anche in aree periferiche. La sua connotazione di servizio pubblico si presta benissimo ad intervenire nelle aree a fallimento di mercato, come lo Stato fa già ad esempio nel settore della fibra ottica. Per questo motivo può diventare il sostituto di questi servizi bancari e finanziari che, anche nelle aree interne del paese, devono necessariamente esistere se vogliamo in concreto il loro rilancio”. Lo ha evidenziato Alessandro Canelli, sindaco di Novara, delegato ANCI Finanza locale e presidente Ifel, ospite alla trasmissione Mi Manda Raitre che ha approfondito il tema della desertificazione bancaria con la riduzione del 34% degli sportelli bancari in Italia negli ultimi dieci anni.
“I dati della desertificazione bancaria del paese riguardano tutte le Regioni dalla Calabria, al Lazio al Piemonte dove ci sono 734 comuni privi di sportelli ed il 13% della popolazione non ha accesso ad uno sportello bancario di prossimità. Forse solo Toscana ed Emilia-Romagna– ha spiegato il delegato Anci – sono esenti da questo fenomeno essendo le più bancarizzate del Paese”.
Per Canelli il tema della desertificazione bancaria va inserito in quello più generale dell’impoverimento dei servizi. “Basti pensare ad altre tipologie che stanno scomparendo nelle aree interne come i medici di base e l’assistenza sanitaria, tutti fattori che incentivano una desertificazione demografica oltre che economica”.
Di certo puntare su Poste italiane appare come unica soluzione concreta, visto che “non è pensabile che ci sia una concorrenza degli operatori finanziari privati nelle aree poco appetibili. A meno che – ha osservato il delegato Anci –non si faccia una norma che obblighi gli operatori ad avere una percentuale di filiali obbligatoriamente in determinate aree del Paese che sono a fallimento di mercato”.