- Settembre 10, 2018
Bando Periferie
Appello al Parlamento di Anci Lombardia e dei sindaci Cremona Milano, Monza, Pavia, Sondrio, Varese
Un appello affinché, "in occasione dei prossimi passaggi in aula, sia modificata la parte del Decreto Milleproroghe che riguarda i fondi del “Bando periferie”, è stato rivolto dal Presidente di Anci Lombardia, Virginio Brivio, con i sindaci di Cremona, Milano, Monza, Pavia, Sondrio e Varese.
Un appello affinché, “in occasione dei prossimi passaggi in aula, sia modificata la parte del Decreto Mille proroghe che riguarda i fondi del “Bando periferie”, per poter così dare certezza operativa alle Amministrazioni comunali e sia preservata la possibilità di dare un futuro migliore alle nostre comunità e ai nostri cittadini”, è stato rivolto ai parlamentari lombardi dal Presidente di Anci Lombardia, Virginio Brivio, con una lettera sottoscritta anche dai sindaci di Cremona, Milano, Monza, Pavia, Sondrio e Varese.
Avanzando la loro richiesta i primi cittadini hanno sottolineato come il Bando periferie “ha dotato quasi tutti i Capoluoghi di Provincia di fondi utili per innescare innovazioni urbanistiche e sociali che influenzano in positivo la qualità della vita delle comunità e possono dare maggior senso di sicurezza, inclusione, partecipazione e responsabilità”.
Nelle città firmatarie dell’appello “questi investimenti ammontano a oltre 103 milioni di euro, di cui circa 40 sono finanziamenti ottenuti grazie a operatori privati o attraverso circuiti virtuosi attivati localmente. I cittadini direttamente coinvolti da queste opere sono ben 1.700.000”, anche se tali opere portano beneficio anche a visitatori e turisti e al territorio circostante.
Nella sua lettera Brivio evidenzia come i sindaci hanno appreso con “stupore la notizia del blocco e/o del rinvio di questi fondi attuato con l’approvazione del Decreto Mille proroghe, soprattutto perché in molti casi si tratta di uno stop a convenzioni già sottoscritte e a impegni di spesa già presi e finanziati dai Comuni”.
Da qui l’invio della richiesta ai Senatori e ai Deputati eletti in Lombardia, un appello che “non è frutto di rivendicazioni politiche o solitarie, ma un atto di buon senso, anche al fine di evitare il blocco retroattivo di azioni già avviate in precedenza”.