• Ottobre 19, 2018
di anci_admin

Libri

Avvistamenti. “Tutto il resto è provvisorio”. Profondo Nord – Est

Un Est freddo, nebbioso, innevato, che si dilata in un “biancore universale” fino a diventare spazio onirico, non sai se apocalittico o misteriosamente salvifico: “un cielo azzurro pallido, venato di nuvolette trasparenti…”
Avvistamenti. “Tutto il resto è provvisorio”. Profondo Nord – Est

La letteratura ci offre spesso uno sguardo antropologico sulla realtà. Certo non infallibile ma capace spesso di andare oltre le discipline che pretendono di spiegarla scientificamente. “Tutto il resto è provvisorio” (Bompiani) di Guido Barbujani – noto genetista – è un noir ambientato nel Nord-Est italiano e in Slovenia. L’ antiquario padovano Gianni Shuft si trova alle prese con trafficanti, mafiosi e loschi figuri. I suoi agenti compratori si chiamano Panciera, Frigo e Biasin, mentre altri personaggi sono Mimmo ‘a campanella e Roipnol (Shuft racconta tutta la vicenda dalla galera, rivolgendosi a una giudice). Però hanno bisogno di una interprete, e allora si rivolgono alla cameriera e violoncellista Ilirjana. Qui il noir si colora di rosa, poiché l’antiquario, pur felicemente sposato, si innamora perdutamente di questa donna complicata e sensibile, 18 anni più giovane di lui. La parte più riuscita del romanzo, dal punto di vista del “genere”, è quella picaresca della fuga e latitanza di lui a Milano, dove fa da badante a un vecchio professore e stringe una nuova relazione, con Irina A tratti sembra che il protagonista vero sia però il paesaggio. Un Est freddo, nebbioso, innevato, che si dilata in un “biancore universale” fino a diventare spazio onirico, non sai se apocalittico o misteriosamente salvifico: “un cielo azzurro pallido, venato di nuvolette trasparenti…”. Mi soffermo però una pagina del libro. Shuft chiede al commercialista della camorra perché i casalesi siano andati proprio in Veneto, e questi gli risponde che “sono venuti da noi perché qua siamo disonesti” (affermazione riportata da una inchiesta sulla mafia in Veneto!). Ora, come ho prima detto, la letteratura non ci dice la verità ultima e definiva sulla società. Evidentemente il Nord-Est è pure dotato di solidi anticorpi e può vantare una tradizione rispettabilissima di etica del lavoro e di civiltà delle relazioni. Però un romanzo ha la libertà di mescolare dati obiettivi, benché parziali (in questo caso emersi da una inchiesta) con elementi di pura finzione, e solo così ci può mostrare le contraddizioni, le crepe, le inconguenze di ogni tessuto sociale. (Filippo Laporta)


Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *