• Febbraio 21, 2015
di anci_admin

Anci Giovani

#Ancigiovani2015 – Galeone: “Dai Comuni un mosaico di identità a disposizione di Expo e del Paese”

MILANO - “L’Expo di Milano è una grande occasione per valorizzare, attraverso il ...

MILANO – “L’Expo di Milano è una grande occasione per valorizzare, attraverso il tema dell’alimentazione, una caratteristica importante del nostro Paese: quello dell’abbondanza di varietà,di particolarità di identità. Nell’alimentazione questa caratteristica nazionale delle tante identità trova un’avanguardia, una frontiera”. Lo ha detto il direttore Ifel, Pierciro Galeone, presentando, nel corso dell’assemblea nazionale di Anci Giovani, i dati sulle produzioni di eccellenza nei Comuni, riferite alla Carta di Milano che sarà il documento principale di riferimento che verrà realizzato durante il prossimo Expo.
“Nel percorso verso la Carta di Milano, il documento che guiderà il dibattito durante l’Expo e costituirà la sua dichiarazione conclusiva – sono già ben presenti i temi riguardanti i territori, le indicazioni geografiche, l’export alimentare, il rapporto alimentazione/turismo”.
“L’agricoltura è, come in tutti i paesi sviluppati ormai da decenni, il settore meno importante per il contributo alla produzione nazionale. Rappresenta solo 2,3% del valore aggiunto nazionale. E’ tuttavia un settore in crescita: al 20012 al 2013 il valore del comparto agricolo è cresciuto del 5,6%, le esportazioni del 5,0%. L’Italia ha 17,1 milioni di superficie agricola coltivata al 75%. Il rapporto tra abitanti per ettaro agricolo è 464 ben oltre la media europea di 293”, ha spiegato Galeone.
Ma questi numeri non ci dicono ancora il ruolo trainante del settore agricolo per l’economia nazionale. Lo cogliamo invece guardando all’intero settore agroalimentare (produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione) arriviamo al 17% del PIL (dato Inea 2014).
Guardiamo al settore agricolo (17% del Pil) dal punto di vista dei comuni, il direttore Ifel ricorda che nei municipi “prevalgono ancora le imprese agricole. Il 58,7% dei comuni sono specializzati in agricoltura. Se l’Italia nel suo complesso non è più un’economia agricola, i comuni italiani sono ancor in prevalenza comunità ancora legate all’agricoltura. Naturalmente si tratta dei comuni più piccoli (il 70% dei comuni italiani ha meno di 5000 abitanti) così come è frammentata la struttura produttiva: 98,9% della aziende sono a conduzione familiare e queste coltivano l’89,4% della superficie agricola con una superfice media di 7,9 ettari per azienda”.
Questa struttura per Galeone “è in grado di produrre un’agricoltura di qualità, la prima in Europa per prodotti d’eccellenza. Il nostro Paese ospita il 22% delle denominazioni (dop, igp, stg), la Francia è al 17%, la Spagna al 14%. Dietro questi riconoscimenti non c’è solo la qualità del lavoro agricolo ma anche la capacità di promuovere e certificare i marchi”.
E sempre guardano al fenomeno dal punto di vista dei comuni, troviamo come la diffusione di questo fenomeno “ha davvero una dimensione nazionale: i comuni con aziende agricole dop o igp sono 4.868, il 60,4%  dei comuni italiani. Vista così l’Italia della qualità agricola sembrerebbe il prodotto di un progetto-paese ed è innanzitutto invece il risultato di un lavoro dal basso di una moltitudine di imprese e comunità”.
Insomma, “l’Expo può essere un’occasione per valorizzare quello che abbiamo. Ma non deve essere solo una vetrina bensì un passaggio per cominciare a mettere questo magnifico mosaico a disposizione della costruzione di un sistema-paese”, ha concluso il direttore Ifel. (ef)