- Giugno 29, 2018
#ancigiovani2018
Primo confronto tra Anci e governo sulle politiche giovanili, Bianco chiama, Spatafora risponde
Il presidente del Consiglio Anci: "Il governo ci metta nelle condizioni di liberarci dei lacci e dei laccioli burocratici che rallentano la nostra azione quotidiana". Il sottosegretario: "Credo sia doveroso il confronto con Anci e con chi ogni giorno si rimbocca le maniche per i propri territori"
CHIETI – “Se ci volete aiutare a svolgere al meglio il ruolo di amministratori delle nostre comunità, dovete metterci nelle condizioni di liberarci dei lacci e dei laccioli burocratici che rallentano la nostra azione quotidiana”. E’ l’appello che Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, ha lanciato a Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle Pari opportunità e Giovani, nel suo intervento a conclusione della prima giornata della IX Assemblea di Anci Giovani. Guarda la fotogallery della giornata.
“Dagli interventi di questa giornata sono emerse quattro richieste condivise da tutti gli amministratori, giovani e non”, ha sintetizzato Bianco. Innanzitutto, “lamentiamo un rapporto ormai superato tra burocrazia ed amministrazione, come definito dalle Leggi Bassanini. I sindaci, pur essendo eletti direttamente dai cittadini, hanno una responsabilità cui non corrisponde una reale autonomia. Al punto che essi – ha osservato il presidente del Consiglio Anci – non riescono a realizzare mai a pieno il programma per cui sono stati scelti a causa dei troppi vincoli che li frenano”.
Vi è poi il tema generale dei controlli diffusi. “Ogni amministratore si confronta con un numero impressionante di controlli e controllanti. Mi chiedo – ha osservato – se a fronte di tutto questo c’è qualcuno che vuole aiutare realmente gli amministratori, va bene avere attenzione alle regole ma non fino al punto di bloccare tutto”.
Un altro punto che Bianco ha richiamato all’attenzione del governo è stato quello della estrema farraginosità dei percorsi amministrativi per trasformare un finanziamento in realtà. “Ho avuto modo di rivedere la storia amministrativa del bando periferie e, a quasi due anni dal suo avvio – ha spiegato l’esponente Anci – ben il 90 per cento dei progetti finanziati non si sono ancora trasformati in cantieri aperti. Esistono troppi passaggi gestionali per arrivare all’avvio concreto delle opere”.
Infine, il tema della reputazione degli amministratori locali, spesso irrimediabilmente compromessa da indagini che alla fine si concludono in un nulla di fatto. “E’ inconcepibile che oggi un amministratore si trova nell’assoluta certezza che, facendo il proprio dovere, finisca inevitabilmente nelle aule giudiziarie o sulle pagine della cronaca nazionale e locale”, ha denunciato Bianco. “Tanto più che poi alla fine nel 95 per cento dei casi le indagini si risolvono in un proscioglimento degli amministratori”, ha concluso.
L’appello lanciato dal presidente del Consiglio nazionale Anci è stato recepito dal sottosegretario Vincenzo Spadafora.
“Lavorare assieme ai sindaci per creare le condizioni affinché possano fare bene assieme ai cittadini. Sono stati delegati ai Comuni molti compiti ma senza dare loro concreti strumenti e risorse necessarie per svolgere appieno il proprio ruolo. Dobbiamo partire, per questo, anche dalle proposte contenute nel documento elaborato da Anci ‘Liberiamo i sindaci’”, ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega Pari opportunità e Giovani Vincenzo Spadafora nel corso dell’Assemblea dei giovani amministratori italiani.
“Sarebbe un errore strategico se non partissimo dai Comuni – ha proseguito Spadafora – . Stiamo analizzando le risorse a disposizione per sostenere quei progetti che rispondono alle esigenze delle comunità locali, quelle esigenze che solo un sindaco conosce. Per questo oggi sono qui, credo sia doveroso il confronto con Anci e con chi ogni giorno si rimbocca le maniche per i propri territori”.
Alla platea di Chieti Spadafora ha voluto anche fare un importante annuncio: “Sulla Direttiva lavoro, alla quale stiamo lavorando, chiederò di inserire progetti specifici a sostegno di quelle amministrazioni locali che lavorano nei territori terremotati con l’obiettivo di favorire percorsi di scolarizzazione, combattere la dispersione scolastica ridando la possibilità ai ragazzi di poter proseguire gli studi. Dobbiamo avviare un percorso che guardi soprattutto ai diritti”. (ag/gp)