• Febbraio 2, 2022
di Giuseppe Pellicanò

Diritti umani

Vittime civili guerre, Bianco e Pella: “Comuni in prima linea per celebrare la Giornata nazionale”

Il presidente del Cn e il vicepresidente vicario sono intervenuti ieri ad un webinar organizzato con l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra. Siglato un protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione. Vigne (presidente ANVCG): “Importante il contributo degli enti locali per diffondere il tema”.
Vittime civili guerre, Bianco e Pella: “Comuni in prima linea per celebrare la Giornata nazionale”

“L’Anci sostiene in modo convinto le iniziative promosse per celebrare la Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, quest’anno dedicata alla campagna ‘Stop alle bombe sui civili’. Più di 300 Comuni hanno aderito all’appello esponendo sui balconi dei propri municipi lo striscione con lo slogan ‘Stop alle bombe sui civili’ e adottando una delibera consiliare per sostenere il percorso diplomatico di cui è parte l’’Italia”. Lo ha evidenziato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci, intervenendo al webinar organizzato dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) e da ANCIComunicare, con il patrocinio Anci per celebrare la Giornata Nazionale istituita nel 2017.
“Questa iniziativa intercetta una sensibilità già molto accentuata tra i Comuni Italiani e non fa altro che confermare l’impegno umanitario dell’Associazione e degli Enti locali nei confronti di paesi e popolazioni in guerra”, ha aggiunto Bianco. “I diritti umani in quanto diritti fondamentali legati al rispetto della dignità della persona umana vengono prima di qualsiasi architettura istituzionale e, nella sostanza, la precedono”.
Da parte sua il vicepresidente vicario di Anci Roberto Pella ha ricordato come “i sindaci e gli amministratori locali, anche grazie a Giornate come quella di oggi, hanno la possibilità e il dovere di celebrare la memoria di quello che è stato e di costruire la cultura della pace”. “Molto possiamo fare per sensibilizzare le nostre comunità e prevenire le sofferenze subite dalle vittime civili delle guerre a causa dell’impiego di armi esplosive nelle aree popolate, città e territori in cui le nostre comunità desiderano, oggi come sempre e forse anche di più dopo due anni di tremenda pandemia, vivere in pace”, ha aggiunto.
In apertura del convegno, Bianco e il Presidente Nazionale dell’ANVCG Michele Vigne hanno siglato un Protocollo d’intesa diretto a promuovere i principi e i valori della Giornata presso gli enti territoriali e le rispettive comunità e di attuare a tal fine sinergie e forme di coordinamento tra le due organizzazioni. “Nei cinque anni trascorsi dall’approvazione della legge, la celebrazione della Giornata nel mondo della scuola ha dato buoni frutti, come dimostra la partecipazione di migliaia di studenti e studentesse ai concorsi che ogni anno abbiamo indetto insieme al Ministero negli istituti superiori”, ha sottolineato Vigne. Che ha auspicato un sempre maggiore coinvolgimento dell’opinione pubblica, “anche grazie al contributo degli enti locali e in primis dei Comuni, il cui ruolo è sempre emerso in modo chiaro nelle commemorazioni dei bombardamenti e delle stragi che regolarmente si svolgono in tutta Italia attraverso una fruttuosa collaborazione tra le varie amministrazioni e le associazioni di categoria”.

Durante il convegno il vicepresidente nazionale vicario dell’ANVCG Michele Corcio ha illustrato la campagna “Stop alle bombe sui civili”, parte della campagna internazionale “Stop bombing towns and cities” promossa della rete INEW, coordinata in Italia dall’ANVCG e di cui fanno parte anche la Rete Italiana Pace e Disarmo e la Campagna Italiana contro le Mine.
Attualmente nel mondo ci sono, infatti, decine di conflitti armati e guerre, dichiarate e non, la cui violenza si abbatte sulla popolazione civile, causando morti, invalidità e distruzione, oltre la sistematica violazione dei diritti umani fondamentali. In Afghanistan, Libia, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Siria, Somalia e Yemen e molti altri luoghi, sono migliaia le persone che hanno perso la vita, l’integrità fisica e/o un proprio caro a causa della violenza della guerra.
Larga parte di queste vittime è rappresentata da civili, divenuti ormai il principale target della violenza dei conflitti armati, con una proporzione che attualmente si aggira intorno al 90%.
A tal proposito è in discussione l’approvazione di una Dichiarazione politica internazionale sulle armi esplosive, il cui processo di negoziazione è sostenuto dall’Italia, che chiede agli Stati di limitare le sofferenze dei civili coinvolti nei conflitti nelle zone urbane, che attualmente sono circa 50 milioni. L’ultima parte del webinar ha visto la presentazione da parte di Livio Gigliuto, Vicepresidente dell’Istituto Piepoli, dell’indagine condotta per conto dell’ANVCG sul vissuto delle vittime civili di guerra in Italia