• Aprile 11, 2013
di anci_admin

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Pagamenti PA – Castelli: “Dal Parlamento consapevolezza che occorrono modifiche a decreto”

‘’Mi pare che vi sia una diffusa consapevolezza, da parte dei rappresentanti del Parlame...

‘’Mi pare che vi sia una diffusa consapevolezza, da parte dei rappresentanti del Parlamento, della necessita’ di sistemare, emendandolo, lo schema di decreto per risolvere le criticita’ emerse riguardo la modalita’ di attivazione dei 5 miliardi che lo Stato libera in spazi finanziari per Comuni e Province per il pagamento dei debiti alle imprese’’. E’ quanto dichiara Guido Castelli, Sindaco di Ascoli Piceno e delegato Anci alla Finanza locale che ha partecipato questa mattina all’audizione dei rappresentanti dell’Associazione presso la Commissione speciale che sta esaminando il dl che sblocca i pagamenti della PA.
Dopo aver ribadito la sua piena ed assoluta condivisione di quanto espresso nell’intervento del presidente Graziano Delrio davanti ai componenti della Commissione, Castelli sottolinea che ‘’e’ stato, in particolare, preso un impegno da parte di tutti per fare in modo che questo spazio finanziario così cospicuo venga reso attingibile nella maniera più semplificata possibile, perché’ sono emerse delle criticità rivelatesi una volta che il testo del decreto é stato portato all’attenzione di tutti’’.
‘’Quindi il primo risultato raggiunto – aggiunge – è stato quello di registrare una condivisione sull’esigenza di ritoccare le modalità applicative del decreto’’.
‘’L’audizione di oggi e’ stata anche l’occasione per raccontare al nuovo Parlamento, e’ la prima volta che lo facciamo in un contesto istituzionale dopo le elezioni, la storia degli ultimi cinque anni. La storia – sottolinea Castelli – di un comparto, quello comunale, che ha offerto qualcosa come 15 miliardi di euro al risanamento degli obiettivi di finanza pubblica nel momento in cui, invece, gli altri ‘pezzi’ di pubblica amministrazione hanno stentato, anzi hanno peggiorato i loro saldi di 37 miliardi’’.
‘’E’ stata quindi anche l’occasione per dire che ora bisogna guardare avanti; ritocchiamo il decreto, ma lavoriamo per il futuro altrimenti, tra due anni, saremo di nuovo in questa situazione caricaturale: soldi in cassa – conclude il Delegato ANCI – e imprenditori alla porta che li reclamano’’. (mb)