- Marzo 5, 2022
Accadde in città
5 marzo 1910 nasce Ennio Flaiano. Masci (sindaco Pescara): “Una voce tra malinconia e disincanto”
Il primo cittadino pescarese: “A mezzo secolo dalla sua scomparsa dobbiamo riconoscere la qualità e l’importanza del suo contributo alla cultura italiana, il cinema sarebbe stato meno grande senza l’apporto di Flaiano. L’auspicio è che per la 50a edizione del Premio Internazionale le sue spoglie possano tornare a Pescara". Guarda il video
“Trasferire le spoglie di Flaiano a Pescara, nel cimitero di San Silvestro, accanto alla tomba del padre e della madre Francesca. Da cinquant’anni la salma riposa a Maccarese, curata da un pescatore a lui legato da motivi affettivi”. Per il sindaco pescarese Carlo Masci “un intellettuale e scrittore di attualità che riesce a cogliere l’essenza di tematiche universali e senza tempo”.
Sceneggiatore geniale, giornalista, umorista e critico cinematografico, Flaiano è stato uno scrittore illustre: come Gabriele D’Annunzio due abruzzesi Doc, entrambi legati a Pescara, alla città vecchia e a Corso Manthonè, D’Annunzio al civico 11, Flaiano al 37, un tratto di strada che divideva i due rinomati personaggi.
Con uno stile sarcastico e pungente, e un’espressione unica e inconfondibile tra analisi e scrittura, Flaiano rimase un attento osservatore della società degli anni ‘50 e ‘60, senza mai allontanarsene,
Tra Premi letterari e riconoscimenti è rimasto un simbolo della cultura e critica italiana: vincitore del primo Premio Strega nel 1947 con Tempo di uccidere, nel 1973, a un anno dalla morte, fu istituito a Pescara il Premio Flaiano tra teatro, letteratura cinema e televisione.
“Aforista sagace, arguto e padre nobile della grande stagione del cinema italiano – continua Masci – penna raffinata che non ha mai riconosciuto padroni e convenienza” Flaiano fu sceneggiatore in molti dei filmi di Monicelli, Antonioni, Rossellini, ma ebbe un legame più stretto e profondo con Fellini, tra i capolavori La strada, 8 ½ e primo tra tutti La dolce vita.
“A mezzo secolo dalla scomparsa – continua il primo cittadino – dobbiamo riconoscere la qualità e l’importanza del suo contributo alla cultura italiana, il cinema sarebbe stato meno grande senza l’apporto di Flaiano, e la nostra lingua non avrebbe mai conosciuto un arricchimento divenuto internazionale con creazioni quali dolcevita o paparazzi.
L’auspicio è – conclude il sindaco – che per la 50a edizione del Premio Internazionale Flaiano possa tornare alla sua città, simbolo e patrimonio, risorsa, motivo di orgoglio ed espressione della nostra cultura.”