• Novembre 21, 2019
di Redazione Anci

#Anci2019

Il Futuro che ci (a)spetta? Piccoli Comuni, Sud e connettività per una visione di sviluppo

Giovani, futuro, innovazione, piccoli Comuni e connettività sono state le parole chiave che hanno guidato la riflessione nel corso della prima sessione dei lavori dell'Assemblea di Anci ad Arezzo "Il futuro che ci (a)spetta" a cui hanno preso parte imprenditori e amministratori locali
Il Futuro che ci (a)spetta? Piccoli Comuni, Sud e connettività per una visione di sviluppo

*Federica Demaria, Angela Gallo

AREZZO – Giovani, futuro, innovazione, piccoli Comuni e connettività sono state le parole chiave che hanno guidato la riflessione nel corso della prima sessione dei lavori dell’Assemblea di Anci ad Arezzo “Il futuro che ci (a)spetta” a cui hanno preso parte imprenditori e amministratori locali.
“Il modello economico dell’Italia si basa sui territori. E’ qui che si annida il saper fare, dove nascono prodotti ed esperienze che fanno sognare il mondo. Ed è proprio da qui che bisogna ripartire puntando su un piano di sviluppo a lungo termine del paese che tenga insieme i territori”.  Lo ha sottolineato l’imprenditore Andrea Illy che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di avere fiducia nel talento italiano che genera innovazione e sviluppo.
Innovazione e sviluppo che passa anche per la digitalizzazione dei territori. A sostenerlo l’amministratore delegato di TIM Luigi Gubitosi: “I Comuni attraverso la digitalizzazione possono offrire servizi e migliorare la vita dei cittadini. E noi vogliamo essere accanto ai Comuni per facilitare questo compito”.
Imprenditori dunque accanto ai Comuni per garantire servizi per i cittadini, come sottolineato anche da Alessio Torelli, responsabile Enel X. “Bisogna consentire a tutti i cittadini l’accesso alla rete di ricarica pubblica. Fino a un anno e mezzo fa – ha continuato – l’Italia era il fanalino coda dell’Europa per mobilità elettrica, per questo Enel X Italia ha voluto investire in una rete di infrastrutturazione migliorando la posizione italiana nella classifica europea. Oggi abbiamo raggiunto circa 10 mila punti di ricarica installati e stiamo lavorando per migliorare, il nostro obiettivo rimane 28 mila punti a fine 2022”.
Ma cos’è lo sviluppo e la connettività per gli amministratori locali?
Per Matteo Luigi Bianchi, consigliere comunale di Morazzone: “Il tema – ha affermato è invertire il trend dello spopolamento ma per ridare speranza ai giovani noi amministratori locali dobbiamo sollecitare la politica nazionale a mettere al centro dell’agenda politica i territori e i sindaci. Se si decentra il potere e si dà maggiore autonomia agli enti locali, il territorio si sente più partecipe alla politica nazionale”
Al centro del dibattito anche la necessità di facilitare la vita dei piccoli Comuni e rendere i giovani sempre più protagonisti delle nostre città. “L’età non deve essere né un merito né un demerito”, ha detto il sindaco più giovane Michele Schiavi, primo cittadino di Onore.
“Noi giovani siamo speranzosi e vogliamo dare il nostro contributo all’innovazione del paese ma dobbiamo coinvolgere di più i giovani nelle scelte più importanti del paese. Sono sindaco di un piccolo Comune che conta circa 900 abitanti, ogni giorno affrontiamo la grande macchina della burocrazia, ci troviamo a dover affrontare gli stessi adempimenti amministrativi di una grande città con un personale ridotto”.
A richiamare l’attenzione sui piccoli Comuni e il contrasto allo spopolamento è stato anche il coordinatore Anci piccoli Comuni e sindaco di Cerignale, Massimo Castelli.
“Dobbiamo invertire il trend dello spopolamento con politiche organiche. Se non invertiremo il trend ‘meno abitanti, meno servizi’ ci perdiamo l’Italia. Ci perdiamo la parte culturale del paese. Questa è una sfida che riguarda la politica nazionale”.
Nei piccoli Comuni e non solo bisogna garantire anche l’inclusione sociale e il senso di comunità. A sottolinearlo la sindaca di Guasila, Paola Casula che ha raccontato l’iniziativa del suo piccolo comune dedicato alle persone più vulnerabili, il Festival Macchiori. “Una iniziativa che ha messo insieme la comunità, ha coinvolto le persone più vulnerabili facendole sentire parte della comunità”.
Se la questione del futuro che ci (a)spetta riguarda giovani, piccoli Comuni e senso di comunità, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro parla anche di risorse e della legge sui piccoli Comuni: “Dobbiamo cercare di dare risorse ai Comuni, dobbiamo trovare delle soluzioni. Se si parla di spopolamento ma non si mette in campo qualcosa di concreto rimane tutto sempre e solo un ragionamento, un’analisi giusta ma fine a sé stessa”. E lancia una proposta: “chiediamo a Cassa Depositi e Prestiti di stanziare un miliardo a tasso zero per tutte le azioni che i piccoli Comuni fanno contro lo spopolamento, diamo forza alla legge sui piccoli Comuni”. Le nuove tecnologie ci possono aiutare ma serve – ha detto – un piano di finanziamento molto forte.
“Noi – ha  continuato – abbiamo bisogno di giocare con coraggio la sfida del 5G perché se perdiamo opportunità modernizzazione delle nostre città e piccoli comuni rimarremo ancora più indietro laddove questo dibattito non viene affrontato seriamente. Dobbiamo fare informazione.
Infine, “siamo la prima generazione di amministratori che devono incentivare la trasformazione della città costruita e tra i vari strumenti abbiamo la tecnologia quindi il tema dell’efficientamento energetico può diventare strumento di sviluppo del territorio.” A fargli da eco Giovanni Arenna, sindaco di Viterbo: “La ripresa economica può essere attuata dai Comuni ma servono gli strumenti perché i miracoli non si fanno”.
Nel corso del dibattito i relatori si sono confrontati anche sul tema dell’ambiente e del Mezzogiorno.
“La questione dell’ambiente secondo me non è stata capita e quindi la progettualità di medio e lungo termine non è stata fatta. In Italia affrontiamo i problemi in fase emergenziale e di esempi ne abbiamo a profusione”, ha detto Stefano Locatelli, sindaco di Chiuduno. “Dobbiamo altresì – ha ammesso – approfondire le questioni importanti legate alla innovazione e investire nei giovani dando loro la possibilità di esprimersi”.
Infine la questione del Sud. “Il Sud non può essere visto come una questione meridionale ma come una opportunità per il paese e per i nostri giovani. Dobbiamo investire nelle infrastrutture e garantire la legalità sui territori: sono le due emergenze da affrontare”. Questo è il punto da cui partire per affrontare il tema del futuro che ci (a)spetta secondo il sindaco di Foggia, Franco Landella.


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