• Ottobre 25, 2023
di Giuseppe Pellicanò

#Anci2023

Zangrillo: “Pnrr sfida essenziale, agli enti locali le competenze e le risorse necessarie”

Il ministro per la P.a nel suo intervento dal palco di Genova: “I giovani vanno incentivati e il posto pubblico deve diventare ‘figo’ non ‘fisso’. Servono criteri di valutazione che permettano di accompagnare percorsi di crescita attraverso la valorizzazione del merito”
Zangrillo: “Pnrr sfida essenziale, agli enti locali le competenze e le risorse necessarie”

GENOVA – “Gli enti territoriali svolgono una funzione essenziale per vincere la sfida del Pnrr ed in questa fase delicata hanno bisogno di tutte le risorse e le competenze necessarie. Per questo ho impostato il mio lavoro di ministro alimentando un continuo dialogo tra le funzioni centrali e gli enti periferici. Abbiamo varato molte norme per risolvere una delle criticità principali specie per i piccoli comuni: la carenza dei segretari comunali”. Lo ha affermato il ministro della per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, dal palco dell’Assemblea Anci a Genova.
Zangrillo ha ricordato tre provvedimenti assunti durante il suo mandato per favorire l’ampliamento degli organici degli enti: innanzitutto “lo stanziamento di 30 milioni di euro fino al 2026 per assumere i segretari nei piccoli comuni della scorsa legge di bilancio”, la regola introdotta dal decreto Pa “per non considerare la spesa per i segretari nelle facoltà assunzionali” ed infine “la possibilità di trasformare da determinate ad indeterminate le assunzioni da PNRR”.
Sollecitato dalle domande di Serena Bortone, il ministro per la Pa ha poi ribadito la sua concezione di una Pubblica amministrazione che sia il più possibile attrattiva per i giovani. “Vogliamo che non si pensi più non al ‘posto fisso’ ma al posto ‘figo’ nella P.a. e stiamo attuando una serie di misure in questo senso. Dopo il blocco del turnover, che negli anni ha portato l’età media dei dipendenti pubblici da 43 a 50 anni, dobbiamo recuperare sia in termini di quantità che di qualità, offrendo ai migliori giovani che escono dalle università, condizioni realmente attrattive per entrare nella P.a. Servono – ha spiegato – percorsi professionali fatti di competenze e di percorsi di crescita sia nelle responsabilità che nelle retribuzioni”. Da questo punto di vista Zangrillo ha posto l’attenzione anche sui tempi medi delle procedure concorsuali: “Prima della pandemia i tempi medi di un concorso era di 780 giorni, più di due anni; ora, anche grazie al portale per le assunzioni avviato lo scorso gennaio, siamo arrivati a soli mesi e questo aiuta molto nelle valutazioni personali di chi può scegliere di entrare nella pubblica amministrazione”.
Più in generale per Zangrillo va respinta la concezione di una P.a. preoccupata solo di licenziare: “L’aspirazione di un datore di lavoro, e la pubblica amministrazione è il più grande con 3,2 milioni di lavoratori, è quello di valorizzare il merito e non guardare ai meccanismi per licenziare. Servono meccanismi che consentono ai dipendenti di esprimere la propria persona e soprattutto criteri di valutazione che permettano di accompagnare percorsi di crescita attraverso la valorizzazione del merito”.