- Gennaio 11, 2013
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Welfare – Cosimi: “Ridare centralità ai territori nella programmazione sanitaria”
“Le Società della Salute non possono conservare la loro struttura attuale, come stabili...“Le Società della Salute non possono conservare la loro struttura attuale, come stabilito anche da due sentenze della Corte Costituzionale, pertanto dobbiamo ridefinirne le forme, mantenendo la volontà politica all’interno del perimetro normativo. Ma dobbiamo farlo in un percorso di concertazione seria e approfondita tra Regione e comuni”. Così il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, intervenuto in chiusura del convegno "Verso una nuova organizzazione sanitaria in Toscana", promosso da Anci Toscana e Regione sulla riorganizzazione del sistema sociale regionale, che si è svolto oggi a Firenze.
Di fronte alla platea, Cosimi ha enunciato quelle che secondo Anci Toscana sono le principali criticità che le istituzioni devono affrontare per metter mano ad una profonda riorganizzazione del sistema socio-sanitario in Toscana, in vista di una maggiore efficienza.
“Un sistema sanitario, quello della nostra Regione, che si è da sempre caratterizzato per un’accezione ampia dell’idea di “salute”, come incontro tra la sfera del sociale e quella sanitaria. Per non smarrire il significato di questa filosofia, e per offrire ai cittadini servizi che rispondano a questa idea di “salute”, occorre – ha dichiarato – innanzitutto recuperare una concertazione reale tra Regione e istituzioni locali. Se la proposta della Regione è quella di un tavolo in cui ai Comuni viene detto di applicare l’allegato A della riforma regionale entro il 31 marzo, noi sindaci non possiamo ritenere questa una proposta coerente con il percorso di concertazione di cui sentiamo e lamentiamo da tempo l’esigenza”.
Maggior protagonismo degli enti locali, dunque, rivendica Cosimi, per rispondere davvero ai bisogni dei cittadini in un momento in cui “i giacimenti di credibilità delle istituzioni e della politica sono fortemente depauperati e le comunità hanno bisogno di solidi punti di riferimento per veder riconosciuti i propri diritti, tra cui, quello alla salute è innegabilmente uno dei primi”.
In relazione a questo, Cosimi ha puntato il dito contro il decreto Balduzzi che, seppur non tradotto in legge a causa della fine anticipata della legislatura, pone molti problemi ai Comuni, riducendo ai minimi termini il potere d’azione dei Comuni e dei territori in materia di programmazione sanitaria, ratio che già è rintracciabile nella Finanziaria 2011 della Regione che ha, di fatto, tolto la programmazione di area vasta alle conferenze dei sindaci, per assegnarla ai direttori generali delle Aziende Sanitarie e al Consiglio Regionale, portando anche un esempio: “Se la continuità di una prestazione viene meno, sono i direttori generali a deciderlo, e i sindaci non possono che prenderne atto. Conseguenza di ciò – continua Cosimi – è la creazione di un rapporto diretto tra Regione e zone che sminuisce il valore della programmazione di area, come il caso dell’Elba ci ha dimostrato”.
Altro problema evidenziato dal presidente di Anci, quello del rapporto con le Aziende Ospedaliere Universitarie che, secondo Cosimi, “devono cambiare il loro rapporto con ciò che le circonda e dispensare ‘sapere’ anche sul territorio, non puntando solo sulle Alte Specializzazioni – che rappresentano solo l’11% delle loro attività – e non alterando l’offerta in modo da sottrarre la domanda alle altre strutture sanitarie”. Secondo Cosimi, è, infatti, la medicina generale che necessita di un’attenzione nuova e maggiore per le sue ricadute sul territorio.
In sostanza – ha concluso il sindaco di Livorno – occorre riformare la relazione tra territorio e strutture sanitarie, troppo sbilanciata, oggi come oggi, a favore di queste ultime”. (com/fr)