- Marzo 21, 2016
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Vittime della mafia – XXI Giornata della Memoria, Anci: “Comuni in prima linea. Necessario promuovere cultura della legalità”
Nella XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che vede...Nella XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che vede la rete di Libera unita insieme agli enti locali, alle associazioni, alle scuole, ai cittadini per ritrovarsi, ricordare e dire no alla mafie, ospitata quest’anno dalla città di Messina, molteplici le iniziative realizzate in contemporanea in tanti Comuni italiani dal Nord al Sud del Paese. Comuni che anche oggi, come ogni giorno, sono in prima linea, con la ferma convinzione che sia necessaria una vera e propria rivoluzione culturale perché il contrasto alle mafie passa dalla repressione ma passa, soprattutto, dalla promozione della cultura della legalità e dall’esigenza di giustizia.
La memoria, senza impegno, rimane vuota. Da tempo l’Anci ha individuato una strategia di azioni per la sicurezza e la legalità, e anche per sostenere l’azione degli amministratori locali che in misura crescente sono soggetti ad attacchi ed intimidazioni, che evidenzia quanto sia importante fare rete, una rete attiva per migliorare e coordinare le attività per la legalità e contro le mafie.
Un esempio chiave è rappresentato dalla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata la cui normativa oggi necessita di una riforma complessiva per superare limiti, incongruenze, ritardi, ostacoli riscontrati in questi anni. Agli amministratori locali va riconosciuto un ruolo centrale, strumenti e va creata rete sul territorio.
Tra le principali proposte di Anci sul tema, l’attivazione di uno strumento finanziario stabile per il sostegno e lo start up dei progetti di gestione dei beni immobili confiscati, la distinzione, per una loro valorizzazione, tra beni simbolici e beni non simbolici, l’attivazione di una procedura nazionale di accreditamento dei soggetti nazionali, regionali e locali destinatari del bene, la necessità di modificare il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30 gennaio 2015 per il recupero dei beni immobili confiscati da destinare alle categorie sociali più svantaggiate incrementando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
Infine, fondamentale per incidere sul radicamento e lo sviluppo delle organizzazioni criminali sarà anche l’aggiornamento delle norme sulla sicurezza urbana, per poter disporre della città e dei suoi spazi collettivi. (com)