- Ottobre 23, 2021
Reddito cittadinanza
Vecchi: “Reddito è strumento utile, ma per battere la povertà si investa sul welfare dei Comuni”
Il delegato al Welfare a margine di un convegno: “Le amministrazioni con sistemi di servizi strutturati riescono a prendere in carico la povertà e con il reddito di cittadinanza ad aiutare le persone fragili. Quando, invece, abbiamo sistemi di welfare troppo deboli, il reddito si rivela una semplice erogazione monetaria”“Per riuscire ad essere efficaci in una strategia di contrasto alla povertà non serve solo il reddito di cittadinanza, ma tanti strumenti ed in particolare il sostegno al welfare dei Comuni italiani. Là dove ci sono amministrazioni con sistemi di servizi strutturati si è in grado di prendere in carico la povertà e, con il reddito di cittadinanza, di aiutare le persone. Quando, invece, abbiamo sistemi di welfare troppo deboli, il reddito si rivela una semplice erogazione monetaria non risolutiva dei percorsi inclusivi in cui va inserita la persona fragile”. E’ la considerazione svolta da Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e delegato Anci al welfare, a margine del Convegno ‘Per una riforma equa e possibile del reddito di cittadinanza’, organizzato dalla Rivista Giuridica del Lavoro.
Secondo Vecchi, “il reddito di cittadinanza, che fa seguito al reddito di inserimento, è da considerarsi una innovazione importante che va, però, consolidata, perché rappresenta l’unico vero ed importante strumento di sostegno universale di contrasto alla povertà. Il nostro Paese era rimasto uno degli ultimi senza sistemi simili all’altezza delle migliori democrazie del mondo”.
Da questo punto di vista “è importante l’azione che sta svolgendo il ministro del Lavoro Orlando, che come Anci stiamo seguendo e sostenendo perché mira, anche attraverso la commissione di esperti guidata dalla professoressa Saraceno, a migliorare gli aspetti tecnici del reddito di cittadinanza che in questi anni hanno funzionato meno”.
Il reddito di cittadinanza è stato molto utile, specie nella fase di emergenza sanitaria. “Tuttavia, dobbiamo rimarcare come, durante la pandemia, la fascia di povertà in Italia è ulteriormente cresciuta, raggiungendo quasi cinque milioni di persone, il livello più elevato dal 2005”, ricorda il delegato al Welfare rimarcando la necessità di sviluppare strumenti di sostegno alle persone in condizioni di fragilità.
Proprio per questo motivo, diventa essenziale investire sui sistemi comunali di welfare. “Se i Comuni sono deboli, il reddito si rivela solo un contributo economico, se i Comuni sono forti, oltre all’erogazione monetaria, riescono a prendere in carico la persona aiutandola sotto il profilo abitativo, in quello educativo per i figli, nel pagare le utenze e per qualsiasi cosa abbia bisogno, con un patto reciproco finalizzato ad un percorso inclusivo. Se sono deboli e non ce la fanno – conclude il sindaco di Reggio Emilia – il risultato è che la persona prende solo un reddito ma non è detto che esca dalla povertà”.