- Ottobre 21, 2022
Economia sociale
Vecchi: “Il Piano europeo rappresenta piena attuazione della riforma del Terzo settore”
All'evento “ES/BO - L'economia sociale: il futuro di Bologna, il futuro dell'Europa”, iniziativa nell'ambito dell'anno di Presidenza italiana del Comitato di Monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull'Economia Sociale e Solidale in Europa ha partecipato il delegato welfare di Anci
Si è chiuso a Bologna l’evento “ES/BO – L’economia sociale: il futuro di Bologna, il futuro dell’Europa”, iniziativa promossa dalla Città metropolitana, Comune di Bologna e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito dell’anno di Presidenza italiana del Comitato di Monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull’Economia Sociale e Solidale in Europa. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di contribuire alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo, che fra i propri pilastri fondamentali metta l’economia sociale per generare crescita economica, buona occupazione e inclusione sociale.
L’appuntamento di oggi si è focalizzato in particolare sul “Piano d’azione europeo sull’economia sociale” e ha visto la partecipazione del delegato Anci al welfare e sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi che ha illustrato il contributo che Anci ha portato nei diversi appuntamenti che si sono susseguiti sull’economia sociale: dalla sessione di apertura di Trento, all’evento organizzato da Anci sui piccoli Comuni a Bari, fino alla partecipazione all’evento del Forum nazionale del Terzo Settore.
“Riteniamo necessario che l’Unione europea – ha detto Vecchi – affermi e sostenga la centralità della dimensione sociale all’interno delle politiche pubbliche. Da qui deriva un concetto più ampio ed evoluto di welfare, non più come presidio riparativo, ma come asse portante del vivere bene delle nostre comunità. In questa direzione vanno rafforzati anche i principi della sussidiarietà orizzontale e verticale favorendo la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra i diversi enti governativi”.
“L’evento di Anci nazionale di Bari ha confermato – ha proseguito Vecchi – che non si può realizzare, specie nei ‘piccoli Comuni’ e aree interne, sviluppo sostenibile senza la dimensione sociale, senza cioè generare un impatto positivo durevole nelle comunità. E due esempi sono evidenti: l’attività di accoglienza, come politica dell’integrazione, e la rigenerazione dei beni pubblici, come attività strumentale a processi di rinascita di luoghi e di cittadinanza resiliente”.
La via italiana quindi all’attuazione del Piano d’azione europeo sull’economia sociale non può che essere, secondo il delegato Anci, la riforma del Codice del terzo settore del 2017 che “anticipa per certi versi il Piano europeo e ne rappresenta oggi piena e coerente attuazione. Chiediamo, pertanto, di diffondere la conoscenza all’interno degli Stati membri della riforma del Terzo settore, quale forma matura di economia sociale e di relazione con gli enti pubblici, finalizzata allo svolgimento di attività di interesse generale’”. Infine, un passaggio importante del suo intervento Vecchi l’ha dedicato al concetto di “amministrazione condivisa” nell’ottica del rafforzamento della capacità amministrativa dei Comuni.
“Chiediamo che l’Unione europea sostenga i processi di rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali, specie di quelli ‘piccoli’ e delle forme associate, nelle pratiche di innovazione sociale e di attivazione di partenariati con i soggetti dell’economia sociale”.